Motivazione in forma semplificata, con richiamo dei precedenti conformi in caso di prospettazione di questioni giuridiche già risolte dalla giurisprudenza della Corte di cassazione.
Ciò, nei casi in cui i collegi delle sezioni penali siano chiamati a decidere su ricorsi che non richiedano l’esercizio della funzione nomofilattica o che sollevino quesiti la cui soluzione comporti l’applicazione di principi giuridici già affermati dalla Corte o attengano alla soluzione di questioni semplici o prospettino motivi manifestamente infondati o non consentiti.
Sono queste alcune delle istruzioni fornite dal Primo Presidente della Corte di cassazione, Giovanni Canzio, con decreto n. 84/2016 sulla motivazione semplificata delle sentenze penali, pubblicato sul sito della Cassazione il 5 ottobre 2016.
La motivazione semplificata – si legge nel testo delle indicazioni – deve comunque fornire una spiegazione della ratio decidendi, riferita alla fattispecie decisa, "anche se espressa in estrema sintesi e senza le argomentazioni richieste dalla motivazione di una decisione costituente esercizio della funzione nomofilattica".
Nei giorni scorsi, il Primo Presidente si è occupato di fornire analoghe indicazioni anche per quel che concerne le motivazioni delle sentenze di Cassazione in sede civile.
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