Bancarotta fraudolenta, legittima la radiazione del professionista se si ha un procedimento disciplinare
Pubblicato il 19 febbraio 2014
E' legittima la radiazione dall'Albo di un ragioniere condannato per bancarotta fraudolenta, nel caso in cui il professionista sia sottoposto a procedimento disciplinare dal proprio Ordine. A stabilirlo è la Corte di Cassazione con la
sentenza n. 3801 depositata il 18 febbraio 2014.
I giudici, nel sottolineare le differenze con la sentenza n. 2/1999 della Corte Costituzionale, che aveva dichiarato illegittima la radiazione di diritto dall'Albo per coloro che hanno riportato una condanna penale per reati quali l'appropriazione indebita e la bancaortta fraudolenta, evidenziano come nel caso in esame la radiazione sia avvenuta tramite un procedimento disciplinare.
Il comportamento del professionista, sottoposto a giudizio dall'Ordine per il ruolo di amministratore di una società fallita, era stato ritenuto contrario ai principi di dignità, decoro e onorabilità che l'esercizio della professione di ragioniere richiede. Riconosciuta inoltre la caratteristica di gravità, necessaria per l'irrogazione della sanzione massima della radiazione.
Le stesse motivazioni addotte dal professionista a proprio discapito hanno inoltre, a giudizio dei giudici, evidenziato il legame esistente tra il reato contestato e le competenze professionali richieste.