Banca d’Italia: prevenzione e contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo

Pubblicato il 10 maggio 2018

La Banca d’Italia ha sottoposto a consultazione pubblica le nuove “Disposizioni su organizzazione, procedure e controlli in materia antiriciclaggio” volte a prevenire l’utilizzo degli intermediari bancari e finanziari a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.

La consultazione pubblica resterà aperta fino al 12 giugno 2018.

Osservazioni, commenti e proposte possono essere trasmessi, entro il termine suddetto, tramite PEC, in formato elettronico all’indirizzo ram@pec.bancaditalia.it, oppure in forma cartacea all’indirizzo Servizio Regolamentazione e Analisi Macroprudenziale, Divisione Regolamentazione I, via Milano 53, 00184, Roma. In tal caso, una copia in formato elettronico dovrà essere contestualmente inviata all’indirizzo e-mail servizio.ram.regolamentazione1@bancaditalia.it.

Secondo documento in consultazione pubblica su antiriciclaggio

Si tratta del secondo documento in pubblica consultazione, finalizzato a dare attuazione alle previsioni in materia di organizzazione, procedure e controlli interni per il contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, di cui al Dlgs n. 231 del 21 novembre 2007, come modificato dal Dlgs 25 maggio 2017, n. 90, di recepimento della direttiva (UE) 2015/849.

La presente consultazione, infatti, è svolta parallelamente a quella sulle disposizioni - sempre in materia di antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo - riguardanti l’adeguata verifica della clientela.

Novità: approccio basato sul rischio e autovalutazione

Le indicazioni fornite dalla Banca d’Italia ai soggetti vigilati risultano di interesse anche per i professionisti, che sono i principali destinatari della normativa antiriciclaggio.

Tale norma, infatti, impone proprio a questi ultimi di adottare procedure e metodologie di analisi e valutazione del rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, trattandosi di rischi a cui gli stessi professionisti sono molto esposti nell’esercizio della propria attività, di controlli interni, di adeguata verifica, anche semplificata della clientela, e di conservazione.

A tal fine, il decreto antiriciclaggio introduce numerose novità che contribuiscono a rafforzare l’azione di prevenzione e contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.

Tra queste, da segnalare, in primo luogo, il sistematico ricorso all’approccio basato sul rischio come principio cardine che orienta le scelte degli intermediari nell’individuare, valutare e gestire i rischi connessi con il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo.

Pertanto, i destinatari si dotano di un assetto organizzativo, di procedure operative e di controllo, nonché di sistemi informativi idonei a garantire l’osservanza delle norme di legge e regolamentari in materia antiriciclaggio, tenendo conto della natura, della dimensione e della complessità dell’attività svolta nonché della tipologia e della gamma dei servizi prestati.

Il decreto, inoltre, impone agli intermediari di condurre un esercizio di autovalutazione e affida alla Banca d’Italia il compito di dettare criteri e metodologie per la conduzione dell’esercizio.

Proprio i risultati dell’analisi di autovalutazione rappresentano un punto di partenza per la definizione e l'attuazione di strategie oltre che di misure organizzative e procedurali idonee a evitare il rischio di coinvolgimento in episodi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, da parte degli organi di controllo e delle funzioni aziendali.

A tal fine, nel documento in consultazione, vengono individuati (Parte VII) i principi generali della metodologia di autovalutazione.

Inoltre, tra i principi generali indicati anche quello di proporzionalità, secondo il quale i destinatari applicano le presenti disposizioni secondo il principio di proporzionalità, in coerenza con la forma giuridica adottata, la dimensione, la complessità operativa, la natura dell’attività svolta e la tipologia dei servizi prestati.

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