Il Consiglio Nazionale Forense e l’Organismo Congressuale Forense, a mezzo dei rispettivi rappresentanti, hanno incontrato il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, al tavolo ministeriale convocato il 5 giugno presso il Palazzo di via Arenula.
L’Avvocatura, in questa occasione, ha manifestato una particolare preoccupazione per la paralisi che sta attraversando la Giustizia.
“In un momento tanto drammatico per l’Italia” – ha sottolineato – “la giustizia italiana ha raggiunto uno dei livelli più critici della storia repubblicana: è oggi paralizzata e quasi del tutto inaccessibile”.
Secondo CNF e OCF, tale situazione di stallo nei tribunali non può più trovare giustificazione e mette a rischio la tenuta socio-economica del Paese, “privato dal presidio imprescindibile della funzione giurisdizionale”.
Per le due compagini, l’amministrazione della giustizia, a prescindere dalle esigenze della magistratura, degli avvocati e degli addetti agli uffici giudiziari, costituisce un presidio di democrazia che riguarda tutti i cittadini e il suo funzionamento incide sulle irrinunciabili aspettative “di essere tutelati, di veder riconosciuti i propri diritti in tempi accettabili e secondo la legge, e rappresenta il livello stesso di civiltà del Paese”.
Proprio per questo, il Consiglio nazionale forense e l’Organismo congressuale forense, nelle rispettive prerogative e ambiti, si sono impegnati ad assumere ogni iniziativa utile ad una concreta ripartenza della Giustizia, nell’interesse dei diritti dei cittadini.
E’ quanto si legge in un comunicato stampa congiunto diffuso il 5 giugno 2020 nei siti di CNF e OCF, dove viene sottolineato come, ragionevolmente, l’Avvocatura esiga la reale ripresa dell’attività giudiziaria, anche modificando la disciplina vigente.
In particolare, è stato chiesto al ministro Bonafede che si riparta immediatamente con la trattazione delle udienze in compresenza fisica - fatta eccezione per i casi in cui ciò sia motivatamente impossibile per esigenze di natura sanitaria – e, in alternativa, con le modalità telematiche già individuate “purché effettive e non pretesto di ingiustificati rinvii”.
Nel frattempo, si segnala che l’Organismo Congressuale Forense ha messo a punto e diffuso, ieri 8 giugno, un documento “per la ripresa della Giustizia in Italia”, elaborato in esecuzione del “Manifesto dell’Avvocatura italiana per l’effettività della tutela dei diritti e per la salvaguardia della giurisdizione”, approvato dal Congresso Nazionale Forense il 6 aprile 2019.
Per il conseguimento degli obiettivi ivi fissati, l'OCF chiama al confronto tutte le istituzioni e le associazioni forensi, al fine di elaborare un Piano straordinario per la Giustizia.
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