Equo compenso: “Dall'enunciazione alla disapplicazione". E’ questo il tema della manifestazione che si è svolta ieri a Roma, su iniziativa dell’Organismo Congressuale Forense, con la collaborazione dell’Ordine degli Avvocati di Roma, al fine di sensibilizzare le istituzioni per quanto riguarda la normativa sull’equo compenso dei professionisti e la relativa attuazione.
Al confronto, hanno partecipato le varie anime dell’Avvocatura italiana nonchè i rappresentanti del mondo istituzionale e delle imprese.
Nel suo intervento, il coordinatore dell’OCF, Giovanni Malinconico, ha sottolineato come quella per l’equo compenso sia “una battaglia fondamentale, non solo per restituire dignità e speranza di sostenibilità al lavoro di tanti avvocati, soprattutto i più giovani, che faticano nell’esercizio della professione come molti altri liberi professionisti nel nostro Paese. Lo è anche e soprattutto per garantire l’indipendenza e la libertà dell’avvocatura”.
Grazie al “compenso equo”, infatti, si può garantire la sostenibilità della professione dell’avvocato, “una prospettiva rilevante non solo per il professionista ma anche per la collettività”.
Lo stesso coordinatore ha, poi, manifestato apprezzamento nei confronti dell’impegno assunto dal Guardasigilli, Alfonso Bonafede, ai fini della concreta attuazione della attuale disciplina sul giusto compenso, e del potenziamento delle azioni contro l'elusione della legge.
Con pari soddisfazione, sono state accolte anche le dichiarazioni del Sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone, che si è espresso a favore dell'applicazione della legge.
Morrone, del resto, si era mostrato sulla stessa linea anche nei giorni scorsi, durante un incontro con i rappresentanti del Consiglio Nazionale Forense, nel corso del quale si era impegnato a superare l’attuale normativa e consentire ai liberi professionisti di recuperare centralità, decoro e dignità.
Una posizione, questa, per la quale anche il CNF ha manifestato apprezzamento, per come si legge in una nota diffusa ieri sul proprio portale.
Nota nella quale viene anche ringraziato Pietro Gancitano, consulente giuridico del ministro della Giustizia, intervenuto alla Manifestazione per il diritto all'equo compenso, con un messaggio del ministro della Giustizia, dove appunto viene dato seguito al recente incontro avuto tra il presidente del Cnf Andrea Mascherin, il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone e il consulente del ministro sulla necessità di riconvocare in tempi brevi il tavolo tecnico sull'equo compenso per perfezionare la normativa ed apportare i necessari correttivi.
Alla manifestazione ha partecipato, per l’Associazione Nazionale Forense, il segretario nazionale Luigi Pansini, il quale, nel suo intervento, ha sottolineato la necessità di comprendere che il compenso “non è il mezzo che consente all’avvocato di crescere e affermare la sua professionalità e la qualità della sua prestazione”.
Per Pansini, “solo la preparazione, la specializzazione, l’organizzazione del lavoro, le collaborazioni e l’uso intelligente della tecnologia assicurano una crescita professionale e, di conseguenza, il riconoscimento di un giusto ritorno economico. Purtroppo, dalla politica solo tavoli tecnici ma nessun provvedimento serio e concreto”.
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