Il 26 novembre 2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 282 il Decreto (MEF) del 17 novembre 2021, recante “Perequazione automatica delle pensioni con decorrenza dal 1° gennaio 2022, nonché valore della percentuale di variazione - anno 2021 e valore definitivo della percentuale di variazione - anno 2020”. Si tratta, in particolare, dell’adeguamento al costo della vita dei trattamenti previdenziali e assistenziali, che viene effettuato ogni anno tenendo conto dell’incremento del costo del paniere della spesa e delle bollette di luce e gas.
Da notare, che alla fine dell’anno in corso scade l’ultimo rinnovo della disciplina transitoria introdotta con la Riforma Fornero (L. n. 92/2012).
La percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l'anno 2020 è determinata in misura pari a 0,0 dal 1° gennaio 2021, a causa dell’inflazione nulla.
Per l’anno 2021, la perequazione delle pensioni è determinata in misura pari all’1,7% dal 1° gennaio 2022, salvo conguaglio da effettuarsi per l’anno successivo.
Per sapere quanti soldi in più spettano a un pensionato, dunque, basta calcolare il 100%, il 90% o il 75% dell’1,7% dell’importo totale. A titolo di esempio, su una pensione da 1.500 si avrà diritto a un aumento di 25,5 euro.
Dal 1° gennaio 2022, si ritorna alle classiche tre fasce di perequazione:
Quindi, considerato che la pensione minima è fissata a 515,58 euro, le fasce sono le seguenti:
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".