A partire dal 1° giugno 2020, le imprese localizzate nelle aree di crisi industriale della Regione Friuli Venezia Giulia, di Livorno, di Massa Carrara e dei comuni rientranti nel Cratere sismico aquilano potranno presentare le domande, attraverso Invitalia, per accedere alle nuove agevolazioni previste a seguito della riforma della Legge n. 181/89, approvata ad agosto 2019.
Il totale delle risorse messe a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico per rifinanziare tale misura ammonta ad oltre 30 milioni di euro.
Il Ministero ha approvato il decreto direttoriale 26 maggio 2020, con cui ha disposto la riapertura degli sportelli per le quattro aree di crisi, fissando i seguenti stanziamenti:
Il provvedimento, a seguito della riforma introdotta con il decreto ministeriale 30 agosto 2019, sancisce l’apertura degli sportelli per la presentazione delle domande di agevolazione che riguardano i programmi d’investimento localizzati nelle aree di crisi industriale di Livorno, di Massa Carrara, della regione Friuli Venezia Giulia e dei comuni rientranti nel Cratere sismico aquilano, a partire dalle ore 12 del 1° giugno 2020.
Per venire incontro alle esigenze del territorio e delle piccole e medie imprese, la riforma della legge sulle aree di crisi industriale ha ampliato la platea dei potenziali beneficiari anche alle reti d’impresa ed ha abbassato a 1 milione di euro la soglia minima dei programmi d’investimento.
Inoltre, con le riaperture degli sportelli, tra le principali novità che emergono dalla revisione della disciplina si segnalano le seguenti:
le agevolazioni potranno essere richieste con modalità a sportello, quindi fino a esaurimento dei fondi a disposizione, tramite l'ente gestore dell'incentivo Invitalia;
le domande di agevolazione devono essere presentate da imprese già costituite in forma di società di capitali e in contabilità ordinaria;
potranno presentare domanda di agevolazione anche le società consortili e le società cooperative;
le imprese ammissibili alle agevolazioni si devono classificare in piccola, media o grande dimensione.
Si ricorda che le agevolazioni sono concesse come mix tra contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato, con quest'ultimo che deve essere compreso tra il 30% e il 50% degli investimenti ammissibili.
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