Si arricchisce di nuovi sviluppi la ormai nota battaglia dei professionisti contro gli Isa.
L’appello, questa volta, è al governo che si è appena insediato. L'Associazione italiana dottori commercialisti (Aidc) e l'Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec) chiedono formalmente le dimissioni dei Garanti del contribuente.
La richiesta, si precisa nel comunicato stampa del 5 settembre 2019, nasce dopo la violazione dello statuto dei Diritti del contribuente che i Garanti “sono tenuti a far osservare, ma su cui non hanno vigilato in occasione dell’introduzione degli Indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa)”.
Le parole del presidente Aidc, Andrea Ferrari: "Questo governo è infatti chiamato ad assumere decisioni rilevanti per poter consentire il superamento della clausola di salvaguardia e, di conseguenza, evitare l’incremento dell’Iva”. “Tali misure non potranno che essere indirizzate al contenimento della spesa pubblica o all’incremento delle entrate tributarie".
E’ dello stesso parere Daniele Virgillito, presidente Ungdcec, secondo il quale i dirigenti del Mef hanno dimostrato mancanza di rispetto verso lo statuto dei Diritti del contribuente e, di conseguenza, “si impone un gesto di distanza coraggioso".
Si associa alla proposta delle due associazioni anche il Cndcec: “Si tratterebbe di un gesto altamente simbolico che potrebbe accrescere l’attenzione della politica sul tema per noi cruciale del sostanziale rispetto dello Statuto”.
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