Con l’ultimo pacchetto di emendamenti approvati dalla commissione Bilancio della Camera, entrano nel Ddl Bilancio 2021 due importanti misure di politica attiva del lavoro: l’AdR (l’”Assegno di ricollocazione”), che verrà esteso a disoccupati da oltre 4 mesi e ai cassaintegrati e GOL (“Garanzia di occupabilità dei lavoratori”), il programma nazionale di presa in carico dei senza lavoro finalizzato all’inserimento occupazionale che ha assegnati 233 milioni di euro per il 2021.
La “Garanzia di occupabilità dei lavoratori” (GOL) consiste nell’erogazione di servizi specifici di politica attiva del lavoro. Sarà un decreto del ministro del Lavoro, di concerto con il ministro dell’Economia, previa intesa in sede di Conferenza Stato Regioni, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, a individuare le prestazioni per tipologia di beneficiari, le procedure e le caratteristiche dell’assistenza.
L’AdR, invece, consiste in un voucher da 250 a 5.000 euro spendibile presso un centro per l’impiego o un’Agenzia accreditata. Esso è riconosciuto, oltre ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza, anche ai percettori di CIGS per crisi aziendale, ai cassintegrati per cessazione d’attività, ai percettori di NASpI da oltre quattro mesi.
La Manovra Finanziaria 2021 prevede anche un “mini-pacchetto pensioni”, la cui spesa sale a 1,4 miliardi nei prossimi tre anni. Agli 1,27 miliardi già destinati alla proroga di Ape sociale e di Opzione donna si aggiungono ora i quasi 100 milioni fino al 2023 (che salgono a 115,1 milioni a tutto il 2026) per la nona salvaguardia di 2.400 esodati.
A entrare in corsa nella manovra è anche la proroga di tre anni dell’isopensione, prevista al momento in via sperimentale fino alla fine di quest’anno, che, nei casi di crisi aziendale offre la possibilità di “scivolo” con un anticipo fino a 7 anni rispetto ai requisiti di pensionamento e con oneri tutti a carico delle imprese. Per le ristrutturazioni aziendali, l’isopensione resta dunque uno strumento aggiuntivo ai contratti d’espansione, che sono stati estesi e rafforzati con il restyling della legge di bilancio.
Inoltre è ormai consolidata la proroga di un anno dell’Ape sociale e di Opzione donna, che consente l’uscita anticipata con ricalcolo contributivo dell'assegno alle lavoratrici che maturano entro il 2020 i 58 anni di età (59 se “autonome”) con 35 di contributi.
Dal 1° gennaio 2021 torna la tutela dello Stato per i lavoratori fragili. A prevederlo è un emendamento approvato dalla Commissione Bilancio della Camera al Ddl Bilancio 2021.
Quindi, dal prossimo anno i lavoratori fragili che potranno lavorare da casa avranno diritto ad avere lo smart working come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione. Al contrario gli stessi lavoratori che svolgono una mansione incompatibile con lo smart working, potranno richiedere la tutela della malattia.
Per gli autonomi in difficoltà economica il Ddl Bilancio 2021 prevede l’introduzione dell’ISCRO (indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa). Si tratta di un ristoro semestrale d'importo variabile da 1.500 a 4.800 euro, fruibile una volta soltanto nel triennio 2021-2023. La nuova indennità è prevista a favore dei professionisti senza cassa (cioè dei lavoratori che sono iscritti alla Gestione separata dell'INPS e che svolgono un'attività di lavoro autonomo, esclusa quella commerciale).
Tra le condizioni per il beneficio, da richiedere entro il 31 ottobre di ogni anno, l'interessato deve aver subìto una riduzione di reddito superiore al 50% rispetto alla media di reddito del triennio precedente.
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