ZES, istanze con versione aggiornata del modello di comunicazione

Pubblicato il 24 settembre 2019

Il decreto Sud (DL 91/2017) ha istituito le Zone Economiche Speciali (ZES), aree geografiche nelle quali si applica una legislazione economica diversa da quella del resto del Paese e in cui sono previsti incentivi speciali a beneficio delle aziende attraverso strumenti di agevolazione fiscale o semplificazioni di tipo amministrativo.

L’obiettivo è quello di agevolare l’imprenditoria giovanile, rafforzare le imprese già esistenti oltre che attrarre investimenti dall’estero.

Le ZES sono composte da porti, aree retroportuali, piattaforme logistiche e interporti, durano almeno sette anni, possono essere regionali o interregionali e contemplare anche aree non adiacenti, ma connesse sul piano economico.

ZES, chi sono i beneficiari

L’articolo 1 del D.L. n. 91/2017 ha introdotto alcune forme di finanziamento e incentivazione per i giovani del Mezzogiorno, finalizzate a promuovere la costituzione di nuove imprese nelle regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Si tratta di agevolazioni fiscali a favore di piccole, medie e grandi imprese che decidono di investire nelle regioni italiane meno industrializzate e creare condizioni favorevoli per lo sviluppo del Sud Italia.

Il decreto ha previsto di creare almeno cinque ZES in altrettante regioni meridionali, per poi concordare di istituirne due per ciascuna regione. Ad oggi, sono tre le ZES istituite: Calabria, Campania e, nell’area ionica, Puglia e Basilicata.

Per la nascita delle ZES sono già stati stanziati circa 200milioni di euro, da utilizzare tra il 2018 e il 2020.

ZES, in cosa consistono le agevolazioni

La principale agevolazione, rivolta ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, consiste in un credito di imposta, proporzionale al costo dei beni acquistati entro il 31 dicembre 2020, fino ad un massimo di 50 milioni di euro a progetto di investimento. L’agevolazione è riconosciuta in relazione agli investimenti effettuati nella ZES.

Le imprese beneficiarie dovranno obbligatoriamente mantenere le attività nelle ZES per almeno 5 anni dopo il completamento dell’investimento per non incorrere nella revoca dei benefici concessi.

Inoltre, sono riconosciute anche altre misure per agevolare le imprese all’interno della ZES come: alcune semplificazioni fiscali, il dimezzamento dei tempi per ricevere le autorizzazioni e la riduzione di tutti gli oneri burocratici.

ZES, dal 25 settembre domande per le agevolazioni fiscali

A seguito della prima riunione della Cabina di regia sull'istituzione delle ZES, si è deciso che le istanze per la fruizione del credito d’imposta potranno essere presentate a partite dal prossimo 25 settembre, mediante l’utilizzo della versione aggiornata del modello di comunicazione.

Come stabilito nel provvedimento direttoriale del 9 agosto 2019, ci sarà tempo fino al 31 dicembre 2020.

Le istanze per l’accesso alle agevolazioni si dovranno inoltrare esclusivamente in modalità telematica, tramite la procedura informatica disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Si dovrà utilizzare la versione aggiornata del software “Creditoinvestimentisud”, disponibile sul sito web dell'Amministrazione finanziaria.

Dal 25 settembre, quindi, sul sito delle Entrate, sarà pubblicato il nuovo modello di comunicazione (con le relative istruzioni di compilazione) per la fruizione del credito d’imposta riconosciuto per gli investimenti nelle aree qualificate Zone economiche speciali.

Da tale data, il modello potrà essere presentato telematicamente oltre che per la fruizione del “credito d’imposta ZES” anche per altri due bonus:

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