In merito alla questione che si sta sviluppando sull’uso distorto dei voucher e che è attualmente oggetto di studio e che, probabilmente, porterà ad una riforma della norma come attualmente disciplinata dal c.d. Testo Unico dei contratti, Assindatcolf ha proposto in ambito domestico:
l’introduzione del limite di 2 mila euro annuo per i datori di lavoro domestico, da spendere in un arco temporale massimo di 3 mesi;
il non superamento della soglia dei 30 giorni.
Dal comunicato stampa del 2 marzo 2017 emerge che per l’Associazione che rappresenta le famiglie che in casa si avvalgono dell’aiuto di colf, badanti e baby sitter, “solo una combinazione di limitazioni, di importo e temporali, può garantire che i voucher vengano utilizzati per retribuire prestazioni occasionali e non, come invece molto spesso accade, in sostituzione di un regolare contratto di lavoro”.
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