Voluntary e tributi successori. Studio dei notai

Pubblicato il 28 novembre 2015

Lo studio del Consiglio Nazionale del Notariato n. 250-2015/T, approvato nella seduta del 18-19 novembre 2015, è focalizzato sulla tematica “Tributo successorio e procedura di Voluntary disclosure”.

L’elaborato interviene a fornire alcuni primi chiarimenti in ordine al trattamento impositivo di successione e donazione dinanzi ai “diversi scenari” che potrebbero accompagnarsi a un evento successorio o liberale che non sia stato correttamente dichiarato in Italia e che sia venuto alla luce nell’ambito della procedura di emersione recentemente introdotta.

Attività di controllo e coordinamento con la voluntary

Viene in primo luogo evidenziato come la procedura di regolarizzazione volontaria non preveda nulla in materia di imposte di successioni e donazioni. Qualora, tuttavia, emergano violazioni in tal senso, “l’ufficio dovrà necessariamente attivare le conseguenti attività di controllo” così come espressamente indicato nella Circolare n. 30/E dell’11 agosto 2015.

Vengono, quindi, ricordati i termini per la denuncia della successione, e i termini entro i quali, conseguentemente, l’ufficio liquida l’imposta ovvero, in caso di incompletezza o infedeltà della dichiarazione, rettifica e liquida la maggiore imposta ovvero, in caso di omessa dichiarazione, procede d’ufficio all’accertamento dell’attivo ereditario e alla liquidazione dell’imposta dovuta.

Detti “obblighi e poteri” – ricordano i notai – vanno coordinati anche con il meccanismo della voluntary ed in particolare con la presenza della causa ostativa alla regolarizzazione nel caso di avvio di controlli e verifiche.

In termini generali, viene sottolineata l’opportunità di presentare prima l’istanza di regolarizzazione e solo successivamente la dichiarazione di successione integrativa di modo da  evitare che quest’ultima inneschi un’attività di accesso e verifica.

Ipotesi e relativa sanzionabilità

Nel dettaglio, vengono quindi analizzate le varie ipotesi e relative sanzioni in presenza di infedele dichiarazione di successione e istanza di regolarizzazione presentata entro i 2 anni dal pagamento dell’imposta; omessa dichiarazione di successione e istanza di regolarizzazione presentata entro i 5 anni dal termine per la dichiarazione; istanza di regolarizzazione presentata una volta decorsi tutti i termini; donazioni dirette e indirette.

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