Prosegue, presso l’Aula della Camera, l’esame del disegno di legge che delega al Governo la messa a punto di disposizioni di riforma del processo civile.
Nella seduta del 9 marzo, in particolare, è ripreso l’esame degli articoli del testo e delle relative proposte emendative.
Tra le proposte modificative approvate con riferimento al primo articolo, si segnala la previsione secondo cui nella delega, dovrà essere previsto che il processo verbale di conciliazione del giudice costituisca titolo esecutivo idoneo alla trascrizione ove contempli vicende traslative, costitutive o modificative di diritti reali immobiliari.
Per quanto riguarda il processo sommario di cognizione – che si rammenta nel testo del disegno di legge viene ridenominato “rito semplificato di cognizione di primo grado” e collocato nell'ambito del libro secondo del codice di procedura civile, prevedendone l'obbligatorietà per le cause in cui il tribunale giudica in composizione monocratica – altra proposta emendativa approvata prevede che la relativa udienza di prima comparizione delle parti sia fissata in un congruo termine comunque non superiore a tre mesi.
Il rito semplificato di cognizione di primo grado, inoltre, verrà definito con sentenza che contenga una concisa esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della decisione.
Spetterà al Governo, altresì, individuare i casi in cui è possibile, per le controversie in materia di lavoro, ricorrere anche alla negoziazione assistita che, in ogni caso, non costituirà, in dette ipotesi, condizione di procedibilità.
Nella seduta del 10 marzo 2016 proseguirà la discussione del disegno di legge delega a cui seguiranno le dichiarazioni di voto e il voto finale.
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