Va annullato il sequestro sui conti correnti della Srl se l’ordinanza è contraddittoria
Pubblicato il 17 settembre 2013
Con la
sentenza n. 37591 depositata il 13 settembre 2013, la Corte di cassazione ha annullato un’ordinanza con cui il Tribunale aveva rigettato l’appello promosso da una Srl contro il provvedimento con cui il Gip aveva respinto la richiesta di revoca del sequestro di tre conti correnti intestati alla società medesima nell’ambito di un’indagine per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di frode fiscale e di emissione di fatture per operazioni inesistenti attivata nei confronti dell’amministratore della compagine.
I giudici di legittimità hanno accolto il ricorso presentato dalla difesa della società ritenendo che nell’ordinanza impugnata fossero presenti elementi di contraddizione ed affermazioni apodittiche sia nell’individuazione degli elementi di fatto in base ai quali era stato ricondotto il
fumus commissis delicti, sia in ordine alla attribuzione all’indagato dei conti correnti della società.
Nella specie – precisa la Suprema corte - è opportuno precisare che non si tratta di sequestro finalizzato alla confisca per equivalente dei beni della società per reati tributari commessi dal suo amministratore nell'interesse della società medesima, ipotesi in relazione alla quale opera la preclusione della appartenenza delle somme direttamente al manager, bensì della ipotizzata appartenenza delle somme esistenti sul conto corrente direttamente all’amministratore.