Una bussola per il debito d’imposta

Un prontuario dei Consulenti del Lavoro giuda gli assistiti all’intima conoscenza della procedura che regola l’attività di liquidazione e riscossione in materia di tassazione separata, creando spunti sui quali valutare se istruire un contenzioso e, se sì, allestire una valida attività difensiva contro il Fisco.

Anzitutto, il rimando alla legge: l’articolo 17 del dpr n. 917/1986, che regola il regime di tassazione separata. Esso sostiene una sequenza procedimentale radicalmente dissimile dall’iter riconducibile alla tassazione ordinaria. Accade, infatti, per questa che l’imposta relativa ai redditi a tassazione ordinaria é calcolata e liquidata spontaneamente dal contribuente in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi (principio dell’autoliquidazione). Per la tassazione separata l’imposta è, invece, determinata successivamente, dall’amministrazione finanziaria, sulla base dei dati reddituali dichiarati ed inseriti nel quadro RM dell’Unico. La ratio di questo diverso trattamento tributario deriva dalla speciale natura dei redditi soggetti a tassazione separata che, è noto ai più, rappresentano fatti economici a formazione pluriennale, non periodici.

Nel regime della tassazione separata, l’obbligazione tributaria acquisisce giuridica esistenza da che il Fisco, esaurita l’attività di liquidazione, comunica al contribuente il debito d’imposta, i termini e le modalità del pagamento. Si completa, con la comunicazione, il processo di formazione del debito d’imposta. Nell’altro regime, di tassazione ordinaria, l’obbligazione tributaria acquisisce giuridica esistenza dalla presentazione della dichiarazione dei redditi. La comunicazione ha qui funzione di rendere edotto il contribuente dell’esito dell’attività di controllo (articolo 36-bis del dpr n. 600/1973).

Trascorsi trenta giorni dall’invio della comunicazione, gli uffici fiscali attiveranno la procedura di riscossione (articolo 1, comma 412 – legge n. 311/2004).