Un 2011/2012 denso di adempimenti fiscali per professionisti ed intermediari

Pubblicato il 12 settembre 2011 I mesi autunnali, fino alla chiusura dell’esercizio 2011, si prevedono densi di impegni non solo per i contribuenti ma anche per i consulenti fiscali. I nuovi adempimenti introdotti dalla Manovra di ferragosto, uniti a quelli già previsti dalle precedenti manovre antievasione, rischiano di essere a “elevata intensità fiscale”, fino alla fine dell’anno.

Il maggior disagio per contribuenti, professionisti ed intermediari è legato al fatto che le istruzioni operative per l’adempimento delle nuove disposizioni sono lasciate a provvedimenti di carattere secondario e successivo alle disposizioni di legge. Dunque, il tempo passa e anche se molte di queste novità introdotte esplicheranno i loro effetti dal 1° gennaio 2012, ancora non si sa bene come attuarle. Solitamente, infatti, i citati provvedimenti attuativi e i chiarimenti da parte dell'Amministrazione finanziaria vengono pubblicati a ridosso del termine previsto dalla norma per la loro entrata in vigore, con il risultato che i contribuenti e i loro consulenti sono spesso costretti a vere e proprie corse contro il tempo per evitare omissioni o errori nell'adempimento degli obblighi tributari.

La questione si fa ancora più critica se si pensa alla mole di nuove disposizioni entrate in vigore negli ultimi tre-quattro mesi per le quali è opportuno fare delle precise valutazioni prima della loro effettiva entrata in vigore. Solo per fare un esempio, si ricordano alcuni dei nuovi obblighi con decorrenza 2011, come: il divieto di compensazione verticale in presenza di debiti iscritti a ruolo a titolo definitivo; l’iscrizione all’archivio soggetti abilitati ad effettuare operazioni intracomunitarie (VIES); la comunicazione annuale delle operazioni attive e passive di importo superiore a 3.000 euro. A ciò hanno fatto seguito le novità della manovra correttiva, come il nuovo regime punitivo per le ipotesi di beni concessi in godimento a prezzi inferiori a quelli di mercato e il nuovo regime di affrancamento delle plusvalenze su titoli. Infine, nuove apprensioni potranno essere generate dall'incremento in corso d'anno dell'aliquota Iva dal 20 al 21%.
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