L’Unione delle Camere penali italiane (UCPI) chiede che venga prontamente approvato il decreto di riforma dell’ordinamento penitenziario.
E’ quanto si apprende da una nota della giunta dell’UCPI, datata 13 febbraio 2018, dove viene sottolineato come, a seguito dei prescritti pareri espressi dalle Commissioni parlamentari, il Governo sia attulmente in grado e debba prendere “un’immediata decisione” sullo schema di decreto in proposito elaborato dal ministero della Giustizia.
Questo per una molteplicità di ragioni, quali, in primo luogo, la necessità di ottemperare agli obblighi imposti dalla CEDU.
A seguire, viene evidenziato “l’insuccesso di una politica esclusivamente carcerogena e carcerocentrica” che, violando i principi costituzionali, “pone esclusivamente nella reclusione le aspettative securitarie della intera collettività”, e anche il fatto che, senza l’adozione di alcuna misura alternativa volta al reinserimento, “il condannato che riacquisterà la libertà, non avrà altra scelta se non quella di tornare a delinquere”.
Infine, gli avvocati penalisti sottolineano che il testo del decreto risulta “fedele” alla delega ricevuta dal Parlamento e che l’attuale situazione delle carceri dovrebbe indurre ad una tempestiva inversione di rotta, posto che “il sovraffollamento continua ad aumentare e le condizioni di vivibilità a diminuire”.
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