L'Amministrazione finanziaria ha tenuto a precisare, con comunicato stampa, che i c.d. “tax ruling” violano gli standard internazionali codificati a livello Ocse e Ue.
Il comunicato stampa del 22 marzo 2018 precisa che l'Italia prevede accordi diversi, rientranti nella categoria degli APA (un acronimo dalla terminologia inglese che sta per Advance Pricing Agreements). Questi, perfettamente in linea con quelli previsti negli atri Paesi Ocse, sono nati con l'obiettivo primo di rendere certi, preventivamente, i criteri e i metodi per la determinazione dei prezzi di trasferimento (Transfer pricing) - i quali definiscono, perciò, criteri e metodi di calcolo per la determinazione del valore normale delle operazioni infragruppo in virtù degli standar fissati dalle previsioni dell'Ocse - adottati in quegli stessi Stati e ricadenti nella disciplina normativa di cui al Dpr n. 600/1973 (art. 31-ter).
E' per tale ragione che l'Agenzia delle Entrate ha inteso comunicare che gli accordi da essa stessa sottoscritti non hanno riguardato la previsione di differenti aliquote fiscali rispetto a quelle ordinarie o la riduzione della base imponibile di alcuni contribuenti.
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