Da tempo le imprese hanno chiesto all'Agenzia delle Entrate e a quella delle Dogane un documento esplicativo dei dubbi riguardanti i rapporti tra transfer pricing e valore di dogana.
A livello internazionale, infatti, è aumentata sempre di più la consapevolezza delle multinazionali che, nonostante le differenze tra la normativa fiscale e quella doganale, è ormai necessario risolvere il problema alla radice, per evitare che una stessa transazione intercompany venga valutata differentemente dalle due Agenzie.
Un passo in avanti in questa direzione è stato compiuto, a fine giugno, dall'Organizzazione mondiale delle Dogane (Omd), con la pubblicazione della guida “Guide to customs valuation and transfer pricing”, con la quale viene affrontata la questione nella sua interezza: dalla valenza della transfer pricing documentation alla gestione degli aggiustamenti del prezzo in Dogana.
Secondo l'Omd, la disciplina fiscale e quella doganale dovrebbero puntare allo stesso fine comune, quello di garantire che il prezzo delle transazioni intercompany non sia alterato dal fatto che le parti facciano parte dello stesso gruppo. È cioè necessario che il valore doganale e il valore del transfer pricing seguano lo stesso principio della libera concorrenza.
A tal fine, è auspicabile che gli Stati adottino comportamenti simili a quelli oggi già seguiti, per esempio, da Australia, Canada e Stati uniti, che utilizzano le informazioni contenute nella documentazione preparata ai fini del transfer pricing anche per dimostrare alle Autorità doganali che le parti, seppur legate tra di loro, si sono comportate indipendentemente ai fini delle circostanze proprie della vendita. Dunque, la fissazione di un prezzo di trasferimento è una circostanza rilevante nella vendita e, come tale, deve essere valutata anche dalle Autorità doganali
Per la riconciliazione dei valori utili ai fini doganali e del transfer pricing, la Guida dell’Omd propone due soluzioni pratiche: il rouling preventivo e le dichiarazioni provvisorie
Con il ruling preventivo le imprese potranno definire e concordare con le Autorità doganali le proprie politiche di prezzo, per il rispetto del principio di libera concorrenza (cosiddetto arm’s length principle).
Le dichiarazioni provvisorie di valore sono uno strumento che permette di procedere in Dogana con valori provvisori, da rettificare poi una volta operati i cosiddetti “TP adjustments” (modifiche di prezzo intervenute successivamente alle operazioni di importazione/esportazione).
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