L’anticipo al 1° gennaio dell’entrata in vigore della riforma della previdenza complementare porta una serie di problematiche che ricadono sulle aziende, sui consulenti e sugli operatori di settore. I problemi sono aumentati anche a seguito della prevista costituzione del nuovo fondo Inps, nel quale confluiranno i Tfr maturandi dei lavoratori, in forza presso le imprese con almeno 50 addetti, che opteranno per mantenerli in azienda. Le nuove norme attendono ora un decreto interministeriale in grado di dare una soluzione all’attuale impianto normativo, che si auspica venga realizzato in tempi brevi. Tra le cose da chiarire vi è quella che riguarda la liquidazione e la decisione se essa verrà conferita ai fondi al momento della scelta o anche per i mesi precedenti. Si ritiene che il versamento al fondo di previdenza per i mesi precedenti l’opzione, possa avvenire solo per scelta del lavoratore. In mancanza di tale indicazione il Tfr rimarrà in azienda anche per chi ha almeno 50 dipendenti.
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