La lettera circolare dell’Assonime del 17 gennaio ribadito che il Tfr deve essere qualificato tra i “Piani a contributi definiti” e non tra i “piani a benefici consentiti”, il che consentirebbe all’impresa (secondo quanto affermato anche dall’Oic) di rilevare esclusivamente le contribuzioni dovute e le passività rappresentate dalle complessive contribuzioni maturate alla data di bilancio, al netto di eventuali anticipazioni. Ciò consentirebbe di evitare il ricorso alle tecniche attuariali. Secondo l’Oic, comunque, sarebbe necessario procedere all’attualizzazione essendo il tasso effettivo di remunerazione inferiore ai tassi di mercato.
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