Telefisco 2016, Entrate e Mef rispondono

Pubblicato il 29 gennaio 2016

Il forum annuale per i professionisti Telefisco 2016, organizzato il 28 gennaio dal Sole24Ore, è giunto alla sua 25esima edizione.

Nel corso dell'evento tutti i principali dossier fiscali dell'anno sono stati esaminati dagli esperti e tra essi un ruolo fondamentale ha avuto la direttrice dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, che con le sue risposte ha fatto il punto sui dubbi applicativi legati alle ultime novità normative.

Le principali questioni affrontate dall'Agenzia delle Entrate, insieme al Mef, sono quelle legate alla Legge di Stabilità 2016 e alle norme di attuazione della delega fiscale. In particolare: il patent box, i superammortamenti, i modelli 2016 per gli studi di settore, l'incrocio dei dati per individuare le frodi fiscali, le multinazionali che operano in Italia, il capitolo delle semplificazioni e la digital tax.

Recupero evasione nel 2015 superiore al 2014

Il primo aspetto analizzato e quello sul quale la Direttrice Orlandi ha potuto esprimere tutta la sua soddisfazione è stato il recupero dell'evasione fiscale nel corso del 2015 che è risultato “superiore” a quello dell'anno precedente, con il dato che aveva raggiunto i 14,2 miliardi di euro.

In un anno molto difficile per problemi organizzativi che hanno coinvolto l'Agenzia, è stato perseguito con successo e determinazione l'obiettivo del recupero dell'evasione pregressa, con buoni risultati per i conti dello Stato.

A tal proposito, la Orlandi ha poi sottolineato l'importanza dello spesometro, quale strumento in grado di evidenziare molte anomalie su cui lavorare per individuare le frodi. In tal senso si continuerà ad operare anche nei prossimi mesi, proseguendo sulla strada dell’incrocio dei dati che finora ha portato ad ottimi risultati anche con l’ausilio dello strumento delle “lettere” relative agli studi di settore. Si vuole cercare di far capire ai contribuenti che non registrare le fatture è un comportamento sciocco, che comunque emerge dal confronto tra le banche dati.

Studi di settore, da Casero abolizione per i professionisti

Relativamente agli studi di settore sono state anticipate novità importanti.

Stanno per essere rilasciati i modelli del 2016 con un anticipo di 4 mesi rispetto agli anni passati, con aggiustamenti che interessano il reddito medio e i contribuenti congrui e non congrui per ogni studio. Ma il discorso ha riguardato anche le novità previste per il 2017, quando si prevede di diminuire almeno 10 studi di settore ed elaborare un modello nuovo in un’ottica di semplificazione e di maggiore compliance per tutti.

È stato il viceministro dell’Economia, Luigi Casero, sempre nel corso di Telefisco 2016, ad annunciare che, in un ottica di semplificazione, lo strumento degli studi di settore deve essere rivisto, soprattutto per i professionisti che hanno una contabilità per cassa.

Per tali contribuenti, si potrà arrivare già da quest’anno d’imposta ad un risultato importante in materia di studi di settore: abolendoli.

Negli impegni presi per i prossimi mesi, poi, la conferma che:

Certificazione Unica e cause di non punibilità

Un chiarimento molto atteso da parte dell'Agenzia delle Entrate per i professionisti che, direttamente o in collegamento streaming, hanno seguito Telefisco 2016 era quello riguardante le cause di non punibilità non estese agli errori nelle Cu che scadono il prossimo 7 marzo.

Facendo riferimento a quanto previsto dalla Legge di stabilità 2016, con l'introduzione nell’articolo 3 del Dlgs 175/2014 del nuovo comma 5-ter, l'Agenzia ha chiarito che la disposizione trova applicazione anche per le Certificazioni uniche dei sostituti d'imposta e, in merito alla decorrenza della nuova disposizione, ha specificato che la causa di non punibilità si applica nel primo anno in cui è richiesta la trasmissione dei dati avendo riguardo al primo anno in cui è introdotto l’obbligo e non in relazione a quando l’obbligo scatta per il singolo contribuente interessato. Dunque, la non punibilità opera, secondo l'Agenzia, per le trasmissioni del 2016 relative alle spese sanitarie 2015, mentre non scatta per le Cu trasmesse nel 2016 in quanto per le stesse il primo anno di obbligo è stato il 2015.

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