Tassazione sulle rendite finanziarie dal 12,5% al 20%
Pubblicato il 19 agosto 2011
Un consistente contributo al gettito statale è in arrivo dalla nuova tassazione sulle rendite finanziarie. In particolare, il saldo complessivo di competenza su base annua di 1,919 miliardi deriva dagli effetti del passaggio dell'aliquota dal 12,5% al 20%, con esclusione dei Bot.
È quanto annunciato dal ministro Giulio Tremonti, al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato la manovra di ferragosto.
Il Dl n. 138/2011, ai commi 6 e seguenti dell’articolo 2, conferma l’innalzamento dell’aliquota sulle plusvalenze ottenute dalle rendite finanziarie dal 12,5% al 20%. Si tratta di una nuova tassazione che si applicherà con riferimento ai redditi diversi realizzati a decorrere dal 1° gennaio 2012; mentre, fino al 31 dicembre 2011 l’imposta sostitutiva rimarrà fissa al 12,5%. Ciò è quanto si desume dalla lettura congiunta delle disposizioni della nuova manovra con quelle già stabilite dal decreto Sviluppo (Dl 70/2011).
Novità anche per quanto riguarda le minusvalenze da vendita di attività finanziarie. Le minusvalenze realizzate dal 1° gennaio 2012 potranno essere riportate in deduzione delle plusvalenze e degli altri redditi diversi realizzati successivamente per una quota pari al 62,5% del loro ammontare. Le cose, dunque, cambiano notevolmente rispetto alla situazione attuale che voleva che fino al 31 dicembre 2011 fosse possibile riportare in deduzione le minusvalenze fino al 100% del loro ammontare.