I dottori commercialisti hanno messo sul tavolo, durante l’audizione presso la Commissione parlamentare per la semplificazione in ambito fiscale, un documento di trenta pagine riguardante lo stato delle semplificazioni contenente anche una proposta di occuparsi della verifica della documentazione relativa alla fatturazione elettronica qualora fosse introdotta anche per privati.
Tra i temi che stanno più a cuore dei commercialisti vi è il ripristino dello spesometro con cadenza annuale, accompagnato dalla possibilità di presentarlo in forma “semplificata” (cioè con aggregazione dei dati delle operazioni per singolo cliente/fornitore); inoltre si chiede che siano assicurate tutte le premialità previste dall'articolo 3 del dlgs n. 127/2015 tra cui la priorità nell’esecuzione dei rimborsi Iva e la riduzione di due anni dei termini di accertamento per Iva ed imposte dirette.
Nell’ambito della semplificazione viene chiesto anche di eliminare l’obbligo di stampa dei registri Iva che potrebbero essere tenuti con sistemi meccanografici e ponendo l’obbligo di tenerli sempre aggiornati e di stamparli su richiesta degli organi competenti in caso di verifica.
Con riferimento ad Imu e Tasi l’intenzione è quella di rendere più semplici le regole che stanno alla base delle due imposte e di rendere meno gravosi gli adempimenti a carico dei contribuenti. Per centrare tale obiettivo sarebbe utile codificare e standardizzare le esenzioni e le riduzioni d’imposta.
Il Cndcec si mostra favorevole ad introdurre la fatturazione elettronica tra privati (B2B) purchè siano posti dei paletti. Per far sì che abbia una utilità anche a fini di risparmio per la Pa, è necessario per i commercialisti, spiega il vicepresidente Davide Di Russo, che la fatturazione sia accompagnata “da un meccanismo di verifica della corrispondenza tra i dati contenuti nel flusso telematico trasmesso all'Agenzia delle entrate e la documentazione di base a supporto dell'operazione, nonché della loro successiva corretta contabilizzazione”.
Ad operare tale verifica potrebbero essere gli stessi commercialisti in quanto la categoria possiede le specifiche competenze nel settore fiscale, nella tenuta della contabilità e nelle dinamiche dei processi aziendali.
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