Il piano fiscale elaborato dai tecnici dell’Economia riapre la partita sugli studi di settore, calando il “torturato” strumento nelle realtà territoriali su base provinciale e comunale. Un anticipo di questa scelta si è in parte già avuto da quest’anno, con il software Gerico che contiene per il settore del commercio una serie di dati particolareggiati, quale quello degli affitti dei locali su base comunale.
Rimanendo in tema di strumenti tributari d’accertamento già operativi, il dl fiscale punta anche al loro potenziamento e spinge, ad esempio, sul redditometro – che, com’è noto, individua la capacità di spesa del contribuente sulla base di determinati indici “di ricchezza” ad egli riferibili - semplificando le indagini finanziarie e l’accertamento con adesione, resi frattanto più veloci.
Altra materia di intervento legislativo è la lotta all’evasione di colf e badanti, che induce all’attuazione di un piano straordinario di controlli disciplinato da una convenzione da sottoscrivere con scambio di informazioni tra Istituto di previdenza ed Amministrazione finanziaria.
La manovra estiva contiene anche l’opportunità, per i contribuenti, di vedersi restituire le somme corrisposte in eccesso per le iscrizioni a ruolo dell’agente della riscossione, dietro istanza notificata al debitore che riporti la comunicazione con le modalità del rimborso. Il termine entro cui rivendicare il credito è di tre mesi, trascorsi inutilmente i quali la somma sarà versata all’ente creditore. Ancora in tema di riscossione, è abolita – con beneficio per le imprese nei rapporti con l’ente impositore, per la possibilità di pagare gradualmente gli importi, previo rispetto del piano di ammortamento - la garanzia fidejussoria per la rateazione delle somme iscritte a ruolo superiori a 50mila euro.
Una misura volta a limitare le duplicazioni nell’indeducibilità disposta dalla legge su finanziamenti tra società del gruppo consolidate riduce di 4 punti percentuali (3 per l’anno in corso) la deducibilità degli interessi passivi: dal 100 al 96 (97 per il 2008) per cento. Ad assoluto vantaggio di istituti bancari ed assicuratori.
Dopo di che, dalla lettura della bozza di manovra estiva nella parte dedicata alle società cooperative di grande dimensione nonché quelle operanti nei comparti della distribuzione e (presumibilmente) bancario, emerge un’aumentata pressione fiscale sulle coop di consumo, stante l’incremento dal 30 (20 per le agricole) al 55 per cento di reddito minimo tassabile, mentre quelle di grandi dimensioni, ancorché a mutualità prevalente, dovranno destinare il 5 per cento degli utili netti alla formazione di un nuovo fondo da investire per scopi sociali.
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