Straniero irregolare disabile. Stop all'espulsione

Pubblicato il 01 agosto 2017

Può non essere espulso dal territorio italiano, lo straniero irregolare affetto da grave disabilità fisica.

A sostenerlo, la Corte di Cassazione, prima sezione penale – annullando la contraria statuizione di espulsione del Tribunale di Sorveglianza – secondo cui non può ritenersi corretta l’affermazione, posta alla base della decisione impugnata, della rigida tassatività delle ipotesi ostative alla espulsione degli stranieri irregolari, previste dall'art. 19 del D.Lgs. n. 286/1998.

Irreparabile pregiudizio alla salute può impedire l'espulsione

Tale utlima norma difatti - letta alla luce dei principi affermati dalla Corte EDU e dalla Corte Costituzionale – non esclude, anzi impone, che il provvedimento di espulsione pronunciato nei confronti di persona irregolarmente soggiornante nello Stato, non possa essere eseguito, quando dall'esecuzione derivi un irreparabile pregiudizio per la salute dell’individuo. Ciò che avviene proprio nel caso di specie, ove il soggetto colpito dal provvedimento, risulta affetto da una grave disabilità motoria conseguente all'amputazione di un arto, tale - secondo la Corte con sentenza n. 38041 del 31 luglio 2017 – da “bloccare” il procedimento di espulsione.

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