Nonostante la questione della stepchild adoption sia stata stralciata dal Ddl sulle unioni civili approvato ora al Senato, la materia continua ad essere affrontata presso i Tribunali.
Un’ulteriore sentenza resa in proposito, relativa questa volta ad una coppia di omossessuali, giunge in data 21 marzo 2016 dal Tribunale dei minorenni di Roma, che ha riconosciuto ad un uomo il diritto di adottare il figlio del proprio compagno, concepito in Canada con la tecnica della maternità surrogata.
I due padri stanno insieme regolarmente da 12 anni, si sono sposati prima in Canada e poi in Spagna ed hanno iscritto la loro unione nel Registro delle unioni civili della loro città in Italia. Dopo la nascita del bambino sono inoltre rimasti due mesi in Canada accanto alla madre “surrogata”.
Tutti questi elementi sono stati presi in considerazione dal giudice, che ha ritenuto l’adozione – vista la stabile e duratura convivenza ed il costante impegno dei due uomini a prendersi cura del bambino – di prevalente interesse per il minore, tale da rientrare in quei “casi particolari” previsti dalla Legge sull'adozione.
Scaduti i termini per appellare la sentenza, la predetta adozione è divenuta ormai irrevocabile.
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