Le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7880 del 30 marzo, hanno stabilito che anche i top manager, in caso di licenziamento disciplinare, hanno diritto alle garanzie procedimentali dettate dall’articolo 7 dello Statuto dei lavoratori. Quindi, in caso di licenziamento privo di queste garanzie, le conseguenze per il datore di lavoro sono quelle fissate dal contratto collettivo.
Il contrasto giurisprudenziale è radicato in una decisione della Corte Suprema che, con la sentenza n. 6041 del 1995, aveva escluso i dirigenti dalle garanzie dello statuto e alla quale è poi seguita una diffusa tendenza degli interpreti a circoscrivere la tendenza solo agli impiegati.
ha analizzato tutti gli orientamenti della dottrina e della giurisprudenza sulla questione e, nella decisione finale di estendere la tutela a tutti i dirigenti, è stata determinante una vecchia pronuncia della Corte Costituzionale, la n. 427 del 1989, secondo cui per tutti i lavoratori un licenziamento per motivi disciplinari, senza l’osservanza delle garanzie suddette, “può incidere sulla sfera morale e professionale del dipendente e crea ostacoli o addirittura impedimenti alle nuove occasioni di lavoro”.
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