Stabilità 2015. Nuovo regime forfettario non senza perplessità
Pubblicato il 18 ottobre 2014
Il
nuovo regime forfettario che dal 1° gennaio 2015 regolerà la tassazione agevolata di
lavoratori autonomi,
professionisti e
mini-imprese è già oggetto di discussione.
Dal nuovo anno, il regime dei minimi per lavoratori autonomi e piccole imprese vedrà triplicare l’aliquota dell’imposta sostitutiva dal 5% al 15%, con una differenziazione delle soglie massime di ricavi, che invece oggi vede un limite fisso per tutti a 30mila euro.
Il nuovo regime forfettario
Secondo quanto si legge nell’
allegato al DDl Stabilità, con il nuovo regime forfettario sono previsti nove gruppi di settori per i quali sono fissati dei limiti di ricavi o compensi che non devono essere superati per accedere al regime agevolato. Per quanto riguarda i ricavi si passerà dai 15mila euro per i professionisti ai 40mila per i commercianti all'ingrosso e al dettaglio.
Il coefficiente di redditività, ossia il valore per definire l'imponibile su cui calcolare l'imposta, invece, varierà dal 40 all'86%, in base all'attività svolta.
Il reddito verrà così calcolato forfettariamente, applicando il suddetto coefficiente di redditività all'ammontare dei ricavi o compensi e l'unica deduzione ammessa sarà quella relativa ai contributi previdenziali versati nell'anno.
Le reazioni
Sono proprio queste soglie di reddito e il coefficiente di redditività ad essere sotto accusa da parte di alcuni esponenti del Governo e delle varie categorie professionali.
Secondo il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, la misura seppure nel suo complesso positiva, proponendo una differenziazione delle soglie massime di ricavi e compensi potrebbe risultare inopportuna. Infatti, mentre alcune categorie, come artigiani e commercianti, ne potrebbero trarre dei vantaggi, altre, come professionisti e intermediari al commercio, risulterebbero penalizzate dato che si vedono dimezzare la soglia di fatturato e triplicare l’aliquota fiscale senza evidenti benefici previdenziali.
Sull’indice di redditività troppo elevato, invece, si è espressa Marina Calderone, presidente dei Consulenti del lavoro, che ha riconosciuto la misura del coefficiente di redditività al 78% troppo alta rispetto alla la soglia dei compensi per i professionisti; soglia che è invece troppo bassa, se si considera che equivale, su base mensile, ad appena 1.250 euro. Tanto che un limite a 30mila euro sembrerebbe più ragionevole.
Il nuovo regime dei minimi per i professionisti è stato commentato a caldo anche da Gerardo Longobardi, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, che in occasione di un seminario sull’internazionalizzazione delle imprese organizzato dall'Ordine di Brescia, ha espresso le sue perplessità sulla nuova semplificazione, ritenendola una combinazione pericolosa tra limite di fatturato, nuova base imponibile e nuova aliquota sostitutiva.
Dichiarazioni integrative
Il DDL Stabilità prevede un riordino anche della disciplina delle dichiarazioni integrative.
La Stabilità interviene direttamente sull’articolo 2, comma 8, del Dpr 322/1998 togliendo ogni riferimento alle sanzioni che finora potevano essere applicate da parte dell'Amministrazione finanziaria, stabilendo che restano ferme le disposizioni sul ravvedimento operoso.
Si vuole così ribadire che la possibilità di rettificare la dichiarazione entro i termini di decadenza dell'azione di accertamento si ha solo nelle ipotesi sfavorevoli al contribuente, tramite l’utilizzo delle nuove disposizioni sul ravvedimento operoso.