Giunge dopo la scadenza del 30 giugno 2023 la decisione UE che consente all’Italia di applicare il meccanismo della scissione dei pagamenti fino al 30 giugno 2026.
In un primo lasso di tempo lo split payment sarà applicabile a tutti i soggetti interessati, ma dal 1° luglio 2025 vi saranno delle novità.
E’ presente nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 27 luglio 2023 la Decisione di esecuzione (UE) 2023/1552 del Consiglio Ue, con data 25 luglio, che autorizza l’Italia a prorogare l’applicazione della misura speciale dello split payment (scissione dei pagamenti) dell’IVA. Gli effetti sono dal 1° luglio 2023, pertanto, si è deciso per la continuità del meccanismo che, si rammenta, è stato introdotto per contrastare la frode e l’evasione fiscali.
Da ultimo, in vista della scadenza del 30 giugno 2023, l’Italia ha chiesto - il 26 settembre 2022 - una autorizzazione a continuare ad applicare la misura speciale fino al 31 dicembre 2026.
Lo split payment o scissione dei pagamenti è un meccanismo che si stacca dalle normali regole Iva. Infatti, in caso di acquisto di un bene è il venditore che versa al fisco l’Iva. Invece, con lo split payment il versamento dell’IVA avviene direttamente da parte del compratore.
ATTENZIONE: Lo split payment si applica esclusivamente nei rapporti con la Pubblica Amministrazione.
Dunque, quando è prevista l’applicazione di tale regola, sono le pubbliche amministrazioni che devono versare direttamente all'erario l’Iva addebitata loro dai fornitori.
La conseguenza è che fornitori di beni o servizi, essendo soggetti passivi, non possono compensare l’Iva versata a monte con quella percepita sulle loro cessioni o prestazioni. Per tale motivo, tali soggetti passivi beneficiano di un canale prioritario per ricevere il pagamento dei relativi crediti IVA, entro il limite del credito.
Dunque, con decisione n. 2023/1552 il Consiglio Ue autorizza l’Italia a prorogare, in ambito Iva, l’applicazione dello split payment dal 1° luglio 2023 al 30 giugno 2026.
Infine, per valutare l’impatto sui rimborsi dell’IVA ai soggetti passivi ai quali si applica la misura speciale, l’Italia è tenuta a presentare alla Commissione, entro il settembre 2024, una relazione che deve anche rendere conto del tempo medio necessario per i rimborsi e dell’efficacia della misura speciale e di ogni altra misura attuata dall’Italia al fine di ridurre l’evasione fiscale nei settori interessati.
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