Sotto la lente del Fisco chi non ha dichiarato il reddito da lavoro dipendente o assimilato

Pubblicato il 29 aprile 2011 A seguito di un puntuale controllo e incrocio di dati provenienti dai data base dell’agenzia delle Entrate, presto tutti coloro che hanno omesso di indicare nelle dichiarazione dei redditi (730, Unico) il proprio reddito da lavoro dipendente o assimilato saranno raggiunti da un atto di accertamento parziale.

L’azione di verifica sui lavoratori dipendenti e i co.co.co è stata disposta dalla manovra estiva (Legge n. 122/2010, articolo 28, titolato: Incrocio tra le basi dati dell'INPS e dell'Agenzia delle entrate per contrastare la microevasione diffusa), che dispone appunto che al fine di contrastare l'inadempimento dell'obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi, l'Agenzia delle Entrate esegue specifici controlli sulle posizioni dei soggetti che risultano aver percepito e non dichiarato redditi di lavoro dipendente ed assimilati sui quali, in base ai flussi informativi dell'INPS, risultano versati i contributi previdenziali e non risultano effettuate le previste ritenute.

Al momento, si stanno passando al vaglio i redditi prodotti nell'anno 2006 che risultano dichiarati al Fisco dai datori di lavoro attraverso il modello 770, ma che non sono stati dichiarati dagli stessi dipendenti e collaboratori, attraverso la compilazione del quadro RC di Unico oppure del quadro C del modello 730.

Per mettere a punto con la maggiore esattezza possibile le liste dei contribuenti da accertare, l’agenzia delle Entrate si sta avvalendo di un nuovo software in grado di elaborare le informazioni provenienti dalla dichiarazione dei sostituti d'imposta (770 semplificato).
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