La Camera ha approvato ieri, con voto bipartisan, parti di alcune mozioni presentate dalle diverse forze politiche in tema di sostegno alle libere professioni.
Le mozioni, rispettivamente presentate da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Gruppo misto e Pd, riguardano le principali questioni di interesse del mondo dei professionisti, a partire dal diritto ad un’adeguata remunerazione.
Alcune di esse concernono tematiche di interesse generale, altre riguardano temi specifici di particolari categorie professionali.
Le mozioni che interessano tutti i professionisti puntano, oltre a promuovere la corretta applicazione dell’equo compenso, a garantire le stesse tutele di welfare previste per i dipendenti, all’elaborazione di iniziative per sostenere i liberi professionisti in difficoltà, anche attraverso servizi dedicati alla consulenza fiscale e normativa, tutelandoli nei contratti commerciali e nei ritardi dei pagamenti.
A seguire, viene anche chiesta la messa a punto di iniziative normative per favorire la formazione tra i professionisti, la semplificazione del regime tributario e fiscale (sistema degli Isa compreso).
Tra le questioni particolari concernenti la categoria degli avvocati, è stata formulata la richiesta di previsione di possibili deroghe al regime delle incompatibilità tra la subordinazione e la professione.
Nel corso del dibattimento svolto a Montecitorio, è intervenuto anche il sottosegretario di Stato per la Giustizia, Vittorio Ferraresi, il quale si è impegnato a garantire che l’equo compenso dei professionisti diventi una priorità per l’attuale Governo.
Lo stesso si è detto favorevole alla messa a punto di interventi normativi tesi a garantirne l’effettiva applicazione rispetto alle prestazioni professionali svolte a favore di Pa, grandi imprese, banche e assicurazioni. Dal sottosegretario è giunta anche la disponibilità ad avviare, a tal fine, una mirata interlocuzione con tutte le categorie professionali in modo da poter giungere ad una proposta normativa coerente ed unitaria.
Molto soddisfatto dell’approvazione della mozione bipartisan da parte della Camera è apparso il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin.
Per il rappresentante del CNF, l’approvazione confermerebbe, finalmente, il principio secondo cui gli avvocati e in generale i professionisti “non sono un costo d’impresa ma una risorsa per la democrazia”.
Mascherin - per come si legge in un comunicato stampa diffuso sul sito del CNF subito dopo le notizie giunte da Montecitorio – si è detto certo che il Governo “darà continuità alla propria azione in materia di professioni e dunque piena attuazione alle mozioni a tutela degli avvocati, dal rafforzamento della legge sull’equo compenso, tema di dignità professionale e di rispetto del ruolo dell’avvocatura, agli interventi su welfare e semplificazione fiscale”.
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