Nuovo contributo a fondo perduto e proroga della sospensione delle cartelle esattoriali al centro del vertice di maggioranza tenuto a Palazzo Chigi. Possibile, dal lato lavoro, anche un abbassamento della soglia dimensionale per il contratto di espansione.
Nell’incontro si è discusso sulle norme che devono comporre il Decreto Sostegni bis atteso in Consiglio dei ministri tra giovedì e venerdì, salvo rinvii.
Le parti sembrano concordare sul doppio binario per il rilascio di indennizzi: un primo step vede bissare gli aiuti concessi in base al Decreto Sostegni1 con il raffronto del fatturato tra 2020 e 2019, a cui aggiungere un’integrazione per comprendere i primi 3 mesi del 2021; poi, a fine anno, le aziende potranno richiedere un nuovo ristoro basato sul ricalcolo dei risultati di esercizio che considerano le perdite effettive registrate, una sorta di meccanismo perequativo.
Alcuni componenti la maggioranza hanno avanzato anche ipotesi di riconoscimenti aggiuntivi per le attività di ristorazione penalizzate dalla mancata possibilità di sistemare tavolini all’aperto.
Ma il dibattito s’incentra anche sulla durata del periodo di sospensione delle cartelle fiscali. Si ricorda che il Mef ha comunicato, il 30 aprile scorso, l’arrivo di uno spostamento al 31 maggio del termine di sospensione delle attività di riscossione. Ora, si sta vagliando la possibilità di allungare lo stop, portandolo fino al 30 giugno.
Allo studio anche un’aggiunta di risorse per dare la possibilità di far slittare i pagamenti rateizzati.
In bilico la possibilità di reinserire la cessione dei crediti d’imposta da Transizione 4.0.: si stanno valutando le indicazioni fornite da Eurostat sul debito pubblico, sulla cui base il Mef ha negato l’allargamento dell’agevolazione.
In ballo, nella costruzione dell’impianto normativo del Sostegni bis, la riduzione della soglia dimensionale per i contratti di espansione.
Al momento, a seguito della legge di Bilancio 2021, tale soglia è stata ridotta da 1.000 a 500 lavoratori (250 lavoratori per il solo piano di prepensionamento).
Ma nelle intenzioni dei componenti il Governo c’è la possibilità che tale strumento – che apre agli esodi incentivati i dipendenti fino a 5 anni dalla pensione – sia utilizzabile anche nelle imprese con oltre 100 dipendenti.
Palazzo Chigi intende far leva sul contratto di espansione per gestire la fase che si aprirà con la fine dell’emergenza Covid: l’abrogazione del divieto di licenziamenti.
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