Ultimi giorni per i versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi, Irap e Iva, dei professionisti e delle imprese che esercitano attività per le quali sono approvati gli Indici sintetici di affidabilità fiscale e per i contribuenti che operano in regime forfetario: i pagamenti potranno essere eseguiti entro il 20 luglio 2023, senza alcuna maggiorazione. Pagamento con maggiorazione fino allo 0,40 tra il 21 ed il 31 luglio.
L’ipotesi di rinviare la scadenza dei versamenti inizialmente fissata al 30 giugno per circa 4,5 milioni di attività economiche rientranti tra quelle soggette alle pagelle fiscali e al regime forfetario (flat tax), anticipata da un comunicato-legge del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha trovato conferma con il via libera delle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera al decreto Omnibus (Dl n. 51/2023).
Il MEF, con comunicato n. 98 del 14 giugno 2023, aveva avvertito che una prossima disposizione normativa avrebbe prorogato, per professionisti e imprese di minori dimensioni che esercitano attività per le quali sono approvati gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA), i termini dei versamenti delle somme risultanti dalle dichiarazioni dei redditi, IRAP e IVA, in scadenza al 30 giugno 2023.
Quest'anno, per il differimento dei versamenti in scadenza non si è ricorso allo strumento del Dpcm.
L’ufficialità della mini-proroga è arrivata con il passaggio parlamentare del Decreto Legge n. 51/2023 in commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera.
Infatti, con il via libera delle Commissioni al Decreto Ominibus è stato approvato anche un subemendamento che modifica l’emendamento dei relatori con la proroga dei versamenti di 4,5 milioni di partite Iva (quelle per cui sono elaborati gli Isa e quelle nel regime forfetario).
Viene, così, esteso l’intervallo temporale a disposizione per i versamenti delle dichiarazioni dei redditi 2023, relativi all’anno d’imposta 2022:
NOTA BENE: La novità della proroga è che la maggiorazione dello 0,40% sarà ragguagliata per singolo giorno di ritardo rendendo quindi meno “pesante” il calcolo dell’importo complessivamente dovuto.
Non ci sarà l’atteso rinvio al mese di agosto, come fortemente richiesto dai sindacati dei commercialisti; ciò a causa delle esigenze di cassa, che hanno impedito di andare oltre il mese di luglio
A beneficiare dello slittamento dei termini di versamento sono i professionisti e le imprese di minori dimensioni che esercitano attività per le quali sono approvati gli ISA e gli altri soggetti “collegati” agli Indici (ad esempio: i soci di società di persone e quelli delle società a responsabilità limitata in trasparenza o i collaboratori di imprese familiari), nonché i contribuenti forfetari e i minimi.
Nello specifico, si tratta dei contribuenti che applicano gli Indici sintetici di affidabilità fiscale e che dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito per ciascun indice (5.164.569 euro).
Per soggetti ISA, si intendono i contribuenti che, contestualmente:
Inoltre, come specifica il comunicato MEF, potranno beneficiare della proroga anche:
La proroga dei versamenti è stata disposta in due tempi.
La scadenza fissata al 30 giugno 2023 slitta:
NOTA BENE: Si tratta di una proroga a metà, visto che la scadenza del 31 luglio 2023 (in quanto il 30 luglio cade di domenica), per il versamento con la maggiorazione dello 0,4% a titolo di interesse corrispettivo resta ferma in base al calendario originario dei versamenti.
Negli anni passati, invece, al rinvio del termine per il versamento senza la maggiorazione dello 0,4% corrispondeva un analogo differimento del termine per il pagamento con la maggiorazione.
Sono oggetto di proroga i termini dei versamenti delle somme risultanti dalle dichiarazioni dei redditi, IRAP e IVA, in scadenza al 30 giugno 2023.
Nello specifico, è oggetto della mini-proroga dal 30 giugno 2023 al 20 luglio 2023:
La proroga è stata invocata dagli “addetti ai lavori” e, in particolare, sia dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti che dai sindacati di categoria.
Da diverse settimane, infatti, il Cndcec attraverso la figura del suo presidente Elbano de Nuccio – aveva avviato una fitta interlocuzione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con l’Agenzia delle Entrate chiedendo di valutare la possibilità di una proroga sulla falsa riga di quelle già più volte concesse negli anni scorsi attraverso lo strumento del DPCM, e quindi al 20 luglio e al 21 agosto con la maggiorazione dello 0,4%.
Le loro richieste sono state parzialmente ascoltate, ma – come si legge nel comunicato stampa pubblicato online sul sito istituzionale di categoria – “cogenti vincoli di finanza pubblica non hanno consentito un differimento oltre il termine del 31 luglio”.
"È stato fatto il massimo – conclude de Nuccio – per contemperare le legittime richieste dei Colleghi e dei contribuenti con le esigenze di equilibrio dei conti dello Stato”.
Anche il tesoriere nazionale con delega all’area fiscalità, Salvatore Regalbuto si è espresso al riguardo affermando che “è quanto mai auspicabile un futuro molto prossimo in cui le proroghe diventino l’eccezione e non la regola”.
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