Società di fatto e atto di regolarizzazione, problematiche fiscali

Pubblicato il 20 dicembre 2014 Con lo studio n. 853-2014/T approvato il 13-14 novembre 2014, il Notariato si è occupato di “Regolarizzazione di società di fatto derivante da comunione di azienda nei tributi sui trasferimenti”.

In primo luogo, viene evidenziato come l'atto di regolarizzazione assuma una portata ricognitiva e riproduttiva del contratto, stipulato per fatti concludenti, di costituzione della società di fatto.

Ne consegue la portata “enunciativa” della regolarizzazione ai fini dell'imposta di registro, ai sensi dell'art. 22 TUR.

L'atto può contenere ulteriori previsioni negoziali

Poiché, poi, l'atto di regolarizzazione può contenere ulteriori previsioni negoziali – quali, ad esempio, il trasferimento della proprietà di beni immobili – viene evidenziato che, a seconda del contenuto del medesimo, si potranno determinare conseguenze differenti nelle imposte di registro, ipotecaria e catastale.
 
Secondo lo studio, se l'atto di regolarizzazione contiene l'enunciazione di un conferimento di azienda, il tributo sarà in misura fissa e il relativo importo rappresenterà la base per commisurare la sanzione amministrativa ai sensi dell'articolo 69 del TUR.

Se l'atto di regolarizzazione comporta la enunciazione del conferimento di singoli beni mobili o di denaro, l'imposizione sarà comunque quella fissa di registro, senza, tuttavia, la previsione di alcuna sanzione, “dato che il contratto verbale non rientrerebbe tra quelli da assoggettare ad imposizione in termine fisso” ex articoli 3 e 22 del TUR.

Imposta proporzionale se vengono trasferiti immobili

Qualora l'atto di regolarizzazione si limita a riprodurre in forma qualificata l'atto societario senza mutare la titolarità giuridica dei rapporti, l'imposizione di registro sarà fissa con sanzione.

Diversamente, se l'atto di regolarizzazione prevede il trasferimento della titolarità dei beni immobili in precedenza conferiti in godimento, e vi è un effetto traslativo, sarà applicabile l'imposta di registro in misura proporzionale.

Detta conseguenza, tuttavia, si evita qualora si tratti di regolarizzazione di società di fatto derivante da comunione ereditaria di azienda, effettuata entro l'anno dall'apertura della successione.
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