Nella seduta del 5 agosto 2019, l’Aula del Senato ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando definitivamente il Ddl di conversione del Decreto “sicurezza-bis”.
Si tratta del Decreto-legge n. 53/2019, “recante disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza pubblica”, ovvero misure in tema di contrasto all'immigrazione illegale e di ordine e sicurezza pubblica.
Tra le novità introdotte in sede di conversione, si segnala un sostanzioso innalzamento della sanzione amministrativa pecuniaria per la violazione, da parte del comandante della nave, del divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane.
La sanzione, che nel DL era da 10mila a 50mila euro, diventa ora da 150mila a 1 milione di euro. Sancita, in detto contesto, anche la responsabilità solidale dell’armatore.
Inoltre si prevede che sia sempre prevista la sanzione accessoria della confisca dell'imbarcazione (prima era disposta solo in caso di reiterazione) e che, una volta che il provvedimento di confisca divenga inoppugnabile, la nave venga acquisita al patrimonio dello Stato.
Come ulteriore novità, si segnala la possibilità di svolgere intercettazioni per acquisire notizie utili alla prevenzione del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Introdotta, da ultimo, anche una disposizione che prevede l'arresto obbligatorio anche nei confronti di chiunque sia colto in flagranza di un delitto di resistenza o violenza contro nave da guerra.
Si inasprisce, a seguire, la pena per l'uso di caschi protettivi o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico.
E’, inoltre, punito con la reclusione da 1 a 4 anni chi, nel corso delle manifestazioni, lanci o utilizzi illegittimamente, in modo da creare un concreto pericolo per l'incolumità delle persone, razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, strumenti per l'emissione di fumo o di gas visibile o in grado di nebulizzare gas contenenti principi attivi urticanti, ovvero bastoni, mazze, oggetti contundenti o, comunque, atti ad offendere. Quando il fatto è commesso in modo da creare un concreto pericolo per l'integrità delle cose, la pena è da 6 mesi a 2 anni.
Introdotte, tra le altre misure, delle circostanze aggravanti per i reati di violenza, minaccia o resistenza a pubblico ufficiale, nonchè di violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario.
Il testo del Ddl era già stato approvato dall'altro ramo del Parlamento lo scorso 25 luglio.
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