I giorni 4, 5 e 6 novembre 2024 si terrà lo sciopero dell'Unione delle Camere Penali Italiane (UCPI), deliberato per protestare contro il cosiddetto "pacchetto sicurezza", contenuto nel disegno di legge approvato il 18 settembre dalla Camera e attualmente in fase di esame al Senato.
Indetta anche una manifestazione nazionale, a Roma, il 5 novembre 2024, che si terrà presso il Centro Congressi Roma Eventi Piazza di Spagna, via Alibert 5/A, a partire dalle ore 10.
L'intento degli avvocati penalisti è quello di sensibilizzare il Parlamento e l'opinione pubblica sui rischi che le misure legislative contenute nel disegno di legge pongono alla democrazia e ai diritti fondamentali.
E' quanto si apprende dalla lettura della delibera UCPI di proclamazione dello sciopero assunta il 17 ottobre 2024.
Nel documento, l'UCPI esprime la propria preoccupazione per la natura di questo disegno di legge, ritenuto populista e in contrasto con i principi del diritto penale liberale.
Le principali critiche si concentrano su vari aspetti del DDL, tra cui:
Rigore punitivo sproporzionato: Il pacchetto sicurezza è accusato di introdurre misure punitive eccessive nei confronti di fenomeni riguardanti minori e nei confronti dei soggetti più deboli, violando i principi di ragionevolezza e proporzionalità.
Matrice securitaria e populista: Il DDL viene percepito come una risposta populista a problemi di sicurezza, con l'effetto di incrementare un sistema carcerocentrico che, secondo l'UCPI, non risolve le cause della devianza ma alimenta una crescente domanda di punizione.
Inasprimento delle sanzioni: Si contesta l'introduzione di nuove fattispecie di reato, come quella di "rivolta in istituto penitenziario" e l'ampliamento del catalogo dei reati ostativi, ritenuti eccessivi e contrari ai principi di proporzionalità e di ragionevolezza.
Effetti negativi sul sistema carcerario: L'UCPI sottolinea il pericolo di sovraffollamento carcerario e denuncia l'inefficienza delle misure punitive in termini di rieducazione e riduzione della recidiva.
Discriminazioni e limitazioni dei diritti: Alcune norme del pacchetto sicurezza sono ritenute discriminatorie, come quella che limita l'accesso ai contratti telefonici per i cittadini non UE senza titolo di soggiorno.
Risposta repressiva alle rivolte carcerarie: Viene criticato l'approccio punitivo nei confronti delle rivolte carcerarie, ritenute manifestazioni di disagio più che vere e proprie spinte criminali.
Da qui la deliberazione dell'astensione e della manifestazione nazionale.
Da segnalare che dall'astensione deliberata per i giorni 4, 5 e 6 novembre 2024 sono esclusi:
Per quanto riguarda il circondario di Santa Maria Capua Vetere, invece, è stata revocata l'iniziale esclusione dall'astensione, attesa delibera del 17 ottobre 2024, con cui la Camera Penale territoriale ha revocato la propria astensione del 30 ottobre e contestualmente aderito a quella proclamata dall’Unione delle Camere Penali Italiane per i giorni 4, 5 e 6 novembre.
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