Nonostante l’ampia trattazione della materia delle riforma previdenziale e delle opzioni di scelta che i lavoratori sono chiamati ad effettuare entro il prossimo 30 giugno, con la pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale” dei decreti ministeriali previsti dal Dl 252/05 è possibile delineare alcuni percorsi non da manuale con i quali i datori di lavoro rischiano di doversi confrontare. Il pericolo più grande che si può verificare è quello che si verificherebbe in caso di risoluzione del rapporto di lavoro nei sei mesi destinati alla scelta. In questo caso si andrà incontro a comportamenti differenti a seconda che il lavoratore abbia già esercitato l’opzione o meno e poi venga riassunto presso un altro datore di lavoro, che deve acquisire le informazioni relative allo status del lavoratore con riferimento al conferimento del Tfr, chiedendo un’autocertificazione. Si ritiene che in queste circostanze il semestre a disposizione del lavoratore per la scelta si ricostituisca. Pertanto, egli avrà a disposizione l’intero periodo per le opzioni.
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