La Corte costituzionale ha giudicato infondate le questioni sollevate in ordine all’esclusione del rito abbreviato per i reati punibili con l’ergastolo.
Le censure, sollevate dai Tribunali di La Spezia, Napoli e Piacenza, sono state dichiarate non fondate sull’assunto che la disciplina in oggetto è espressione della discrezionalità in materia processuale del legislatore e non concretizzerebbe – a detta della Consulta – violazione dei principi di uguaglianza e di ragionevolezza né risulterebbe in contrasto con il diritto di difesa, con la presunzione di non colpevolezza e con i principi del giusto processo, tra i quali, in particolare, quello di ragionevole durata del processo.
E’ quanto si apprende da un comunicato dell’Ufficio stampa della Consulta datato 18 novembre 2020.
Si resta in attesa del deposito della sentenza, previsto nelle prossime settimane.
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