Il Presidente di Equitalia, Vincenzo Busa, partecipando al forum nazionale dal titolo «L’attuazione della delega fiscale, aspetti sostanziali e processuali», che si è svolto a Capri, ha commentato la recente sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (n. 19704/2015 depositata il 2 ottobre), con la quale i Supremi giudici hanno risolto un radicato dubbio giurisprudenziale, accogliendo il ricorso di una società che era venuta a conoscenza di una cartella di pagamento invalidamente notificata mediante l’estratto di ruolo.
La Corte di Cassazione con la sentenza citata, nel dirimere il contrasto esistente in materia di riscossione, precisa la differenza tra “ruolo” ed “estratto di ruolo”. Per i giudici la differenza sostanziale tra i due termini è chiara anche se a volte gli stessi vengono impropriamente utilizzati come sinonimi. Il ruolo è un provvedimento proprio dell'ente impositore (atto potestativo contenente una pretesa economica dell'amministrazione finanziaria), l'estratto di ruolo è solo un documento formato dal concessionario della riscossione che non contiene alcuna pretesa impositiva, diretta o indiretta.
L'estratto di ruolo è richiesto e ottenuto dal contribuente all'esattore. Pertanto, di regola, il ruolo è autonomamente impugnabile, mentre l'estratto non lo è.
Diverso è il caso di specie esaminato nella sentenza 19704/2015, con la quale i giudici affrontano la questione della impugnabilità della cartella mai notificata (e del relativo ruolo) venuta a conoscenza del contribuente mediante l'estratto di ruolo.
Trovandosi di fronte ad una cartella con notifica invalida e della quale il cittadino viene a conoscenza con l’estratto di ruolo, la Corte ammette la possibilità dell"'impugnazione della cartella (e/o del ruolo) che non sia stata (validamente) notificata e della quale il contribuente sia venuto a conoscenza attraverso l’estratto di ruolo rilasciato su sua richiesta dal concessionario".
Su tale argomento si è espresso anche Gerardo Longobardi, presidente nazionale dei dottori commercialisti, che ha sottolineato come “da parte del governo c'è un tentativo di migliorare i rapporti fisco-contribuente nella norma e nella prassi quotidiana soprattutto a livello centrale tra Agenzia delle Entrate, Equitalia e il Consiglio nazionale. Ora è necessario applicare queste procedure, anche sui territori locali dove ci sono ancora una serie di defaillance”.
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