Ripristino della distinzione tra droghe pesanti e leggere
Pubblicato il 14 marzo 2014
L'
Ufficio del massimario della Corte di cassazione ha pubblicato una
relazione, la n. 20 del 5 marzo 2014, contenente alcune prime riflessioni sulle possibili ricadute della
sentenza n. 32/2014 della Corte costituzionale relativa al
trattamento sanzionatorio in materia di
sostanze stupefacenti.
Si ricorda che la sentenza n. 32 ha dichiarato
incostituzionali gli articoli 4-bis e 4-vicies ter, del Decreto-legge n. 272/2005 poi convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 49/2006 e, quindi, le norme del
sistema “Fini-Giovanardi” che aveva parificato, ai fini sanzionatori, le sostanze stupefacenti o psicotrope eliminando ogni distinzione tra droghe pesanti e leggere.
La disapplicazione, nei processi, delle norme dichiarate incostituzionali – precisa l'Ufficio del massimario - attenendo a situazioni anteriori alla decisione della Corte, permette di postulare una sorta di
retroattività degli effetti della pronuncia di incostituzionalità.
Nella specie, si tratterebbe di una
invalidità originaria delle norme oggetto della declaratoria di incostituzionalità; norme che la pronuncia della Corte costituzionale ha fatto venir meno
ex tunc con efficacia retroattiva, come se le norme annullate non fossero mai venute alla luce.
Ne consegue il
ripristino della previgente disciplina, con la relativa
distinzione giuridica e di pena tra droghe pesanti e leggere.
Tale effetto – spiega la Corte di legittimità - a norma degli articoli 136 Costituzione e 30, comma terzo, della Legge n. 87/1953, si produce
dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione, nella specie avvenuta nella Gazzetta Ufficiale n. 11, 1a Serie Speciale del 5 marzo 2014.
In ogni caso, la pronuncia ha forti ricadute nella fase dell'esecuzione delle sentenze, soprattutto con riferimento alla questione se il regime sanzionatorio di maggior favore per le droghe leggere possa trovare applicazione o meno anche dove sia ormai intervenuta
sentenza passata in giudicato.
Nel frattempo, proprio in considerazione dei rilevanti mutamenti, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con richiesta di iscrizione urgente al prossimo Consiglio dei ministri, uno s
chema di decreto legge volto al ripristino delle due
tabelle contenenti le sostanze stupefacenti aggiornate alla data della pronuncia della Consulta.