Rinvio delle nuove competenze dei Giudici di Pace: avvocati soddisfatti

Pubblicato il 18 marzo 2025

Il 12 marzo 2025, si è tenuto un incontro tra il Ministero della Giustizia e il Consiglio Nazionale Forense (CNF) per affrontare l'emergenza relativa agli Uffici del Giudice di Pace.

L'incontro ha portato alla decisione di rinviare al 30 giugno 2026 l'entrata in vigore delle nuove competenze per i giudici di pace, inizialmente prevista per il 31 ottobre 2025.

La decisione del rinvio è stata presa a causa delle gravi scoperture di organico sia tra i giudici onorari che tra il personale amministrativo, che rendono impossibile affrontare l'aumento delle cause che sarebbero state assegnate ai giudici di pace.

Il CNF ha condiviso le preoccupazioni riguardo alla gravità della situazione e ha chiesto la rapida conclusione delle procedure di reclutamento per colmare le scoperture di organico.

Il Ministero, dal canto suo, ha confermato le interlocuzioni con il Consiglio Superiore della Magistratura per attivare ulteriori reclutamenti e risolvere le carenze di organico.

Nonostante le preoccupazioni relative al possibile impatto su obiettivi importanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Ministero ha scelto di posticipare l'implementazione, puntando a evitare un collasso del sistema giudiziario di prossimità.

La soddisfazione dell'Avvocatura

Il CNF, all'esito dell'incontro, ha evidenziato di condividere pienamente le valutazioni sulla gravità ed emergenza in cui si trovano molti uffici del giudice di pace.

La decisione di rinviare l'entrata in vigore delle nuove competenze è stata accolta positivamente dalle varie associazioni di avvocati, come l'Organismo Congressuale Forense (OCF) e l'Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA), che sottolineano la necessità di affrontare le carenze di organico e di attuare riforme strutturali per garantire un sistema giustizia efficiente e funzionale.

Per le Camere civili, lo slittamento costituisce un passo fondamentale per completare il rafforzamento della magistratura onoraria e avviare le necessarie procedure di reclutamento.

Tuttavia, le associazioni avvertono anche che il rinvio non risolve i problemi sottostanti e che è fondamentale adottare misure aggiuntive per rafforzare il sistema e assicurare che le nuove competenze siano effettivamente operative quando verranno trasferite.

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