Da articoli di stampa si apprende che entro fine marzo dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri il disegno di legge delega di riforma fiscale firmato dall’esecutivo in carica.
I vertici delle finanze ne prevedono una rapida approvazione; poi, in 24 mesi dovranno essere emanati i relativi decreti attuativi.
Ma vediamo come potrebbe cambiare il fisco per i contribuenti italiani.
Il testo dovrebbe essere composto da 21 articoli.
Obiettivo della riforma dedicata all’Irpef è garantire l’equità orizzontale, attraverso la riduzione della pressione fiscale, e semplificare il sistema: dunque il progetto stabilisce 3 aliquote con percentuali del 23, 33 e 43. Ma l’ambizione sarebbe di arrivare ad un sistema con una aliquota impositiva unica.
Si punta, poi, sempre nel’ambito Irpef, ad avere una flat tax incrementali per tutti, inclusi i lavoratori dipendenti.
A questa manovra sui accompagna la revisione delle tax expenditures – ad oggi più di 600 voci e 165 miliardi di spesa pubblica: tra le ipotesi, una forfetizzazione di detrazioni e deduzioni per scaglioni di reddito.
In tema di lavoro autonomo, l’idea è di ridurre le ritenute d’acconto sui compensi dei titolari di reddito di lavoro autonomo che sostengono elevati costi per lavoratori dipendenti o collaboratori.
In più, sarà eliminata la disparità di trattamento tra acquisti in proprietà e in leasing degli immobili strumentali.
Ires: sul tema si è tenuto conto dell’entrata in vigore della global minimum tax. Si partirà con una aliquota minima di base al 15% riservata alle quote di reddito che l’impresa destina nei due anni successivi agli investimenti in beni strumentali innovativi o qualificati, oltre che a nuova occupazione.
Per quanto riguarda l’Irap, dovrebbe sparire per le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti per lasciare il posto ad una sovraimposta sulla base imponibile Ires.
Grandi progetti anche sull’Iva. Prevista una profonda revisione del numero delle aliquote, delle regole sulle operazioni esenti e delle detrazioni. A questo si accompagna un sistema più veloce per i rimborsi a cittadini e imprese.
Si pensa di sostituire con un tributo unico, forse in misura fissa, l’imposta di bollo, le imposte ipotecaria e catastale, i tributi speciali catastali e le tasse ipotecarie.
Graduale abbandono del ruolo e rateizzazione fino a 120 rate: sono le basi per una nuova riscossione. Inoltre, per procedere più rapidamente al recupero prevista un’estensione del termine di efficacia degli atti di riscossione.
Infine, il testo della delega si occuperà di contenzioso, accise e di tributi degli enti locali.
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