Riforma doganale 2024 in CdM. Nuove regole per controlli e ruoli ampliati per EPPO

Pubblicato il 29 luglio 2024

Nel consiglio dei ministri n. 90 del 26 luglio 2024, tra le altre cose, è stata avviata la revisione finale del decreto legislativo relativo alle disposizioni nazionali che integrano il codice doganale dell'Unione. Il decreto prevede anche una revisione del sistema sanzionatorio per le accise e altre imposte indirette su produzione e consumo.

Il testo ha ottenuto l'approvazione nella Conferenza unificata e ha ricevuto i pareri favorevoli delle Commissioni parlamentari competenti.

Riforma del nuovo codice doganale nazionale

Dopo il consueto iter parlamentare, il nuovo codice doganale nazionale è stato esaminato da Palazzo Chigi il 26 luglio 2024, prima della pausa estiva.

Il nuovo codice è destinato a sostituire il vecchio Testo unico doganale e altre normative speciali, tra cui il Regio decreto n. 65/1896. Tuttavia, l'esame definitivo del decreto è previsto per settembre 2024.

Rispetto alla versione preliminare approvata dal Consiglio dei ministri il 26 marzo 2024, il testo attuale incorpora la maggior parte delle osservazioni fatte dalle Commissioni parlamentari.

Questo approccio mira a un riordino completo del quadro normativo in linea con il diritto dell'Unione Europea, rispondendo alla necessità di aggiornare le procedure doganali a causa di cambiamenti come la globalizzazione, l'aumento degli scambi internazionali, la digitalizzazione e la formazione del mercato unico europeo.

Le modifiche più significative includono:

Nuovo ruolo della Procura europea nelle contestazioni doganali

Le modifiche più importanti presenti nel nuovo testo legislativo sulla normativa doganale si focalizzano sulla nuova funzione ricoperta dalla Procura Europea (EPPO) nelle dispute doganali.

La Procura Europea (European Public Prosecutor’s Office) ha assunto nuove funzioni significative nel contesto della riforma doganale, espandendo il suo ruolo nella supervisione e nell'applicazione delle leggi doganali all'interno dell'Unione Europea.

Entro la fine del 2024, l'Eppo sarà operativa in 24 Stati membri, rappresentando l'autorità giudiziaria penale incaricata di contrastare i crimini delineati dalla direttiva europea Pif.

Questa istituzione è altamente specializzata nei reati finanziari che danneggiano gli interessi dell'Unione Europea e possiede una notevole esperienza nelle operazioni internazionali. Le nuove regolamentazioni relative al contrabbando e ad altri reati doganali ora indicano l'Eppo come l'autorità giudiziaria competente per i procedimenti penali, sostituendo i precedenti riferimenti alla Procura della Repubblica. Questo cambio riflette il ruolo essenziale che l'Eppo svolge nel sistema giudiziario.

L’istituzione è incaricata di indagare, perseguire e portare a giudizio i casi di frode che danneggiano il bilancio dell'UE, comprese le frodi doganali. Con le nuove funzioni, l'EPPO ha il compito di coordinare direttamente con le autorità doganali nazionali per garantire che le normative siano applicate in modo coerente e efficace.

Inoltre, la Procura può intervenire in situazioni di discrepanze o abusi nelle procedure doganali, garantendo così un livello più uniforme di applicazione delle leggi doganali attraverso i diversi stati membri. Questo rafforzamento del ruolo dell'EPPO è fondamentale per combattere la criminalità transfrontaliera e per proteggere gli interessi finanziari dell'Unione Europea.

Dogane, nuove competenze degli uffici territoriali

Un'altra significativa modifica riguarda la competenza territoriale degli uffici in caso di accertamento.

La revisione dell'articolo 42 specifica, ora, che la responsabilità di rivedere una dichiarazione spetta all'ufficio dell'Agenzia delle Dogane dove la dichiarazione è stata inizialmente registrata.

Tuttavia, se il controllo riguarda dichiarazioni presentate presso più uffici, il nuovo testo stabilisce che l'ufficio competente per l'accertamento sarà quello situato nella regione in cui si trova la sede principale della parte interessata.

La modifica, introdotta durante il processo parlamentare, mira a facilitare operazioni frequenti nelle quali le imprese importatrici utilizzano diversi porti o aeroporti per ricevere merci, in base alla localizzazione finale del cliente o dello stabilimento.

Con questa regolamentazione, sarà l'ufficio doganale nella località della sede legale dell'importatore a gestire l'accertamento e a fronteggiare eventuali contestazioni legali. Questo rappresenta una semplificazione notevole che non solo mira a rendere più efficiente l'attività di accertamento consolidando le operazioni in un unico ufficio, ma anche a ridurre i costi difensivi per il contribuente.

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