Riforma costituzionale in dirittura

Pubblicato il 10 ottobre 2015

L’Aula del Senato, nella seduta del 9 ottobre 2015, ha concluso la votazione degli articoli del Disegno di legge di riforma (cosiddetto Ddl Boschi), recante disposizioni volte:

- al superamento del bicameralismo paritario;

- alla riduzione del numero dei parlamentari;

- al contenimento dei costi delle istituzioni;

- alla soppressione del CNEL;

- alla revisione del Titolo V della Costituzione.

L’elaborato, già approvato in prima battuta dal Senato e poi modificato dall’altro ramo del Parlamento, attende ora il voto finale presso l’Aula di Palazzo Madama, previsto per martedì 13 ottobre.

Bicameralismo non più paritario e riduzione dei parlamentari

Con riferimento al primo aspetto, le nuove norme prevedono che il Parlamento continui ad articolarsi in Camera e Senato ma ai due organi verrebbero affidate diverse funzioni; alla Camera, che rimarrebbe composta da 630 deputati, resterebbe la titolarità del rapporto di fiducia e la funzione di indirizzo politico e di controllo del Governo; il Senato, invece, rappresenterebbe le istituzioni territoriali.

Viene ridotto il numero dei senatori che diverrebbero 100, di cui 74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 nominati dal Presidente della Repubblica. La legge per l’elezione del nuovo Senato dovrà essere approvata nella legislatura in corso e, comunque, entro sei mesi dall’entrata in vigore del Ddl di riforma.

La funzione legislativa viene esercitata collettivamente da entrambe le Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche, i referendum popolari, trattati Ue e norme che interessano i territori. Per il resto, le altre leggi vengono approvate dalla Camera dei deputati. Ogni disegno di legge viene trasmesso al Senato il quale, entro 10 giorni, su richiesta di un terzo dei componenti, potrà disporre di esaminarlo. 

In materia di legge elettorale, viene previsto un giudizio preventivo di legittimità della Corte costituzionale solo “in sede di prima applicazione” ed in presenza di ricorso motivato presentato entro dieci giorni da almeno un quarto dei componenti della Camera dei deputati o un terzo dei componenti del Senato della Repubblica.

Revisione del Titolo V con redistribuzione delle competenze

Per quel che concerne la revisione del Titolo V della Costituzione, viene effettuata una redistribuzione delle materie tra competenza esclusiva statale e regionale, con soppressione della competenza concorrente. 

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