Rientro di capitali e autoriciclaggio. Indicazioni dalla commissione Giustizia
Pubblicato il 07 agosto 2014
La commissione Giustizia della Camera ha approvato, il 6 agosto 2014, in sede consultiva, un
parere sul Disegno di legge in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all’estero, nonché per il potenziamento della lotta all’evasione fiscale.
Le indicazioni contenute nel parere – che la presidente della commissione Giustizia, Donatella Ferranti (Pd) giudica sostanzialmente favorevole – suggeriscono di
escludere dalla voluntary discosure non solo i soggetti che siano destinatari di un avviso di accertamento o di un'informazione di garanzia per reati tributari ma
anche chi venga a conoscenza di qualsiasi comunicazione o avviso formale di verifica.
Secondo la commissione, inoltre, è opportuno sottoporre il
reato di autoriciclaggio alla condizione che siano puniti quei
comportamenti che consistano in condotte artificiose che ostacolano l'identificazione della provenienza illecita dei capitali.
Da punire, ossia, chi riutilizza in prima persona i beni ottenuti illecitamente ponendo anche in essere condotte di ostacolo all'individuazione del carattere delittuoso dei proventi.
Esclusi dalla fattispecie, per contro, gli atti di mero godimento o trasparente disposizione dei proventi illeciti.