La riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti è stata illustrata dal premier Conte, con i ministri dell’Economia e del Lavoro, ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil.
Come previsto dalla legge di Bilancio 2020, la misura partirà da luglio prossimo per 16 milioni di cittadini che hanno redditi compresi tra 8.200 e 40.000 euro.
Il decreto del ministero dell’Economia, con i dettagli dell’operazione, dovrebbe vedere la luce entro la fine di gennaio.
Chi attualmente beneficia del bonus Renzi - lavoratori con redditi da 8.200 a 26.600 euro - vedrà l’importo integrato di 20 euro (ricevendo un totale di 100 euro mensili).
Coloro che possiedono un reddito tra 26.600 e 28.000, riceveranno per la prima volta 100 euro mensili.
Al di sopra di 28.000 euro, l’importo decresce fino ad arrivare al valore di 80 euro in corrispondenza di un reddito di 35.000 euro. Superato tale livello, l’importo del beneficio continua a decrescere fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 40.000 euro di reddito.
Come detto, la riduzione del cuneo fiscale per il 2020 sarà in vigore solo per 6 mesi, ma per il 2021 varrà per tutti e 12 i mesi.
Il Governo, durante l’incontro, ha ricordato che l’intervento presentato fa parte di un disegno più complesso: la riforma del fisco, che verrà fatta con una legge delega entro aprile.
Gualtieri, ministro Mef, ha detto: “L’incontro è andato molto bene, è un primo passo che non esaurisce il compito di ridurre la pressione fiscale sul lavoro per sostenere i redditi medio-bassi, ma ci sembra un primo segnale importante e concreto”.
Soddisfazione anche da parte dei sindacati, che però ricordano come la riduzione del cuneo fiscale per i dipendenti rappresenti solo l’inizio di una più ampia riforma dell’Irpef, per ricomprendevi anche pensionati ed incapienti, ossia coloro al di sotto dei 8.200 euro, che non percepiscono il bonus Renzi.
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