Revisione, Italia rigida più dell’Ue
Pubblicato il 27 maggio 2008
I dottori commercialisti di Milano e Roma hanno inviato al ministero dell’Economia un documento che contiene le osservazioni in merito alle previsioni sull’attuazione dell’ottava direttiva comunitaria (2006/43/Ce) sulla revisione legale dei conti annuali e consolidati. Si contesta l’esclusione dalla revisione contabile del collegio sindacale motivata con la mancanza dei requisiti di indipendenza previsti dalla direttiva poiché si tratta di un “organo sociale”. Nel documento il ministero dell’Economia ritiene che si debba procedere alla nomina di un revisore esterno. In proposito, nelle osservazioni dei dottori commercialisti si precisa che tale orientamento è in contrasto sia con la direttiva che con l’attuale disciplina del collegio sindacale. La direttiva, infatti, detta solo che il revisore debba adottare misure rivolte a ridurre i rischi di compromissione dell’indipendenza e non che deve essere un soggetto esterno. Peraltro, il collegio sindacale è un “organo sociale” sui generis perché ha funzione di controllo nei confronti dei soci, degli amministratori e del management della società, e non è in alcun modo coinvolto nella gestione della stessa.