Il Consiglio di stato si è pronunciato sullo schema di regolamento trasmessogli dal ministero della Salute il 31 agosto in materia di manifestazione della volontà di accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA).
Nel provvedimento n. 1882 del 9 settembre 2016, il Collegio amministrativo ha reso parere favorevole alla disciplina ivi contenuta, riguardante gli elementi minimi di conoscenza necessari alla formazione del consenso informato, in caso di richiesta di accesso alle tecniche appunto di procreazione medicalmente assistita.
Il Cds, in primo luogo, prende atto che lo schema in oggetto è stato inoltrato oltre due anni dopo la sentenza con cui la Corte costituzionale aveva espunto dall’ordinamento il divieto di fecondazione eterologa (sentenza n. 162/2014).
Per quanto riguarda specificamente il contenuto, i giudici amministrativi ritengono che i precetti indicati nel regolamento, specialmente gli elementi minimi introdotti, siano "coerenti con le finalità di consentire alle coppie interessate di compiere una scelta consapevole circa il ricorso alle tecniche di PMA, sulla scorta di un’adeguata informativa, tenuto conto delle modifiche dell’ordinamento giuridico nel frattempo intervenute”.
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