Registro dei revisori, manca una transizione concordata
Pubblicato il 06 settembre 2012
“Siamo cittadini e non sudditi pretendiamo lo stesso rispetto che siamo disposti a dare”. Con queste parole il Presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Claudio Siciliotti, chiude un'intervista in merito al passaggio, il 13 settembre 2012, del registro dei revisori dai dottori commercialisti al Ministero dell'economia.
Nel momento della pubblicazione dei decreti sulla revisione contabile, il Presidente Siciliotti individua almeno due fondamentali priorità che non sono state colte in questa fase di transizione, come l'individuazione delle professioni equipollenti e, per quanto concerne il tirocinio, l'armonizzazione dei
“36 mesi indicati dalla direttiva comunitaria sulla revisione con i 18 mesi indicati dalla riforma delle professioni”.
Il Presidente, nell'augurarsi che il passaggio sia indolore vista la mancanza di modalità di transizione concordate, difende e valorizza il lavoro di sette anni svolto, che ha portato il registro dalle pratiche cartacee all'informatica, ed afferma che il Consiglio farà di tutto per tutelare gli iscritti, nella trasparenza dei rapporti con il Ministero
“perché il dialogo è lo strumento migliore”.